Sardegna
Confagricoltura: basta equivoci sul prezzo del latte ovicaprino

"Non si gioca sugli equivoci: che si inizi una trattativa seria sul prezzo del latte e si convochi al più presto un nuovo tavolo capace di aggregare tutte le parti interessate". Il direttore di Confagricoltura Sardegna Maurizio Onorato commenta così il nulla di fatto che ha caratterizzato l'incontro del 14 settembre organizzato dalla Regione. Alla riunione non si è presentata l'industria, eccependo un vizio di forma sulla convocazione. 

"Occorre iniziare un percorso di responsabilità in cui dichiarare una volta per tutte le proprie posizioni - ha proseguito Onorato - altrimenti sarà necessario trarre le dovute conseguenze. La Regione farà la sua parte e anche le organizzazioni agricole non resteranno a guardare". 

"Unica nota positiva dell'incontro, uno studio di Laore sulla situazione economica del settore che può essere utile - ha concluso il direttore di Confagricoltura- per una più attenta analisi del comparto".

Fonte: Agrapress

 

Veneto
Difficoltà per il vivaismo frutticolo e viticolo

Quella del 2011 si profila già come una buona annata per la frutticoltura veneta, ma non mancano le zone d'ombra: negli ultimi cinque anni il vivaismo frutticolo e viticolo della Regione ha visto diminuire il numero di aziende attive e le quantità prodotte.

I dati sono contenuti in un recentissimo Report di Veneto Agricoltura. Analizzando i dati forniti dal Servizio fitosanitario regionale, le aziende autorizzate in Veneto sono 317 (-6% circa rispetto al 2005).

Più in dettaglio, quelle operanti nel vivaismo frutticolo sono 266 (-2,5% rispetto al 2005), mentre nel vivaismo viticolo sono 51 (-21,5% rispetto a cinque anni fa). I dati confermano la leadership della provincia di Padova, dove si concentra circa il 38% delle aziende e di Verona, dove si localizza invece circa il 21% delle aziende, in virtù anche dell'elevata vocazione produttiva frutticola del territorio; seguono Treviso e Venezia. Cittadina simbolo è Saonara, ove opera la metà delle aziende con vivaismo frutticolo della provincia di Padova, 55 unità, il 21% del totale regionale.

In generale si registra un elevato livello di specializzazione e molto alta è anche la percentuale di quelle che hanno ottenuto la certificazione Cac (Conformità agricola comunitaria), condizione necessaria per la commercializzazione in ambito comunitario (31% rispetto al 12% della media del settore a livello regionale).

La produzione però è in calo di oltre il 30% rispetto al 2005; in particolare, quella del vivaismo viticolo si è più che dimezzata. Le superfici di coltivazione investite per queste due tipologie di vivaismo sono invece in sensibile aumento (in particolare quelle destinate al vivaismo frutticolo): nel 2010 hanno raggiunto gli 820 ettari (+60% circa rispetto al 2005), il 26% di tutto il florovivaismo regionale.

Per entrambi i comparti, il prodotto è in prevalenza materiale vivaistico (generalmente ceduto ad altri operatori professionalmente impegnati nel settore); ma, mentre la quota del vivaismo viticolo si allinea a quella del settore florovivaistico considerato nel complesso (rispettivamente 76% e 79%), nel frutticolo raggiunge 'appena' il 51%; mentre il prodotto considerato 'pianta finita', generalmente venduto all'utilizzatore finale, rappresenta il 37% della produzione realizzata. E' questo un aspetto molto interessante, da leggere in positivo.

L'evoluzione nella tipologia del prodotto finale realizzato, che sempre più sta passando da materiale vivaistico a piante finite, può essere infatti letta come il tentativo, da parte dei produttori, di posizionarsi su una fascia di prodotto e di clientela che permette di conseguire una maggiore redditività dall'attività vivaistica.

Fonte: Veneto Agricoltura

 

Emilia-Romagna
Buone prospettive per la vendemmia 2011

Temperature elevate, precipitazioni scarse, maturazione anticipata dei grappoli, ottimo stato sanitario delle viti. La vendemmia 2011 in Romagna si preannuncia di qualità, con una produzione in leggera diminuzione rispetto al 2010 (-5%).

"Si prospetta un'annata interessante per i vini romagnoli trainata dall'alta qualità delle uve, dal prezzo all'ingrosso in aumento e più adeguato e dalle esportazioni che nei primi tre mesi di quest'anno hanno registrato un 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2010". Ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura della Regione Tiberio Rabboni.

"Poi c'è la novità dei riconoscimenti del Gambero Rosso: nella Guida 2012 sono 15 i vini regionali premiati con tre bicchieri, il massimo, due in più del 2011. Dieci sono romagnoli, in particolare nove Sangiovese e un Albana. Questa – ha aggiunto Rabboni – sarà anche la vendemmia che potrà essere imbottigliata con il nuovo marchio Doc Romagna. A giorni, infatti, ci sarà la firma del decreto che autorizzerà ai vini del territorio romagnolo di presentarsi con un unico logo che permetterà una comunicazione più efficace sui mercati internazionali".

Leggi l'approfondimento sulla vendemmia 2011 in Emilia-Romagna cliccando qui.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

Lombardia
Pomodoro da industria, buona la stagione in Lombardia

"Le stranezze meteorologiche di quest'anno, con un mese di luglio particolarmente piovoso, seguito da un mese di agosto quanto mai secco, avrebbero fatto pensare ad una annata critica. Invece, proprio queste stranezze hanno consentito una netta riduzione dei trattamenti antiparassitari rispetto agli anni precedenti ed una buona maturazione del prodotto. La resa, di conseguenza, è stata buona, con circa il 92% del prodotto adeguato alla consegna". 

Lo rende noto la Federazione interprovinciale della Confagricoltura di Milano, Lodi e Monza Brianza, commentando la prossima conclusione della raccolta del pomodoro da industria. "A livello quantitativo - informa la federazione - si parla di 650/700 quintali per ettaro, su una superficie totale di quasi 7mila ettari, in linea con le medie abituali".

Fonte: Agrapress

 

Piemonte
Grande anticipo per la vendemmia 

E' una vendemmia anticipata ma di qualità quella in corso nei vigneti alessandrini. I diversi fattori che contraddistinguono il clima di ogni annata interagiscono diversamente e con varia incisività con gli altri fattori ambientali del vigneto e definire così risultati qualitativi talvolta inattesi, in bene o in male. "L'annata 2011 non costituisce eccezione a questa regola ed i risultati che stiamo rilevando sono certamente il frutto di una serie di eventi unici ed originali" hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria, Roberto Paravidino e Simone Moroni.

Leggi l'approfondimento sulla vendemmia 2011 nella provincia di Alessandria cliccando qui.

Fonte: Coldiretti Alessandria

 

Lombardia
Al via il nuovo piano contro il tarlo asiatico

La Regione Lombardia prosegue la sua battaglia contro il tarlo asiatico che ha provocato non pochi problemi agli agricoltori. Si tratta dell'Anoplophora chinensis, che colpisce prevalentemente essenze tipiche del nostro areale quali aceri, betulle, platani, carpini, faggi e ontani, e dell'Anoplophora glabripennis, un coleottero che rappresenta una seria minaccia per i vivai produttori di piante ornamentali, arboree o arbustive, per le coltivazioni di piante da frutto e per gli ecosistemi urbani e forestali.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Giulio De Capitani, ha approvato un pacchetto di risorse che ammontano a 5.815.787 euro per tre anni, di cui 255.787 euro provenienti da contribuzione comunitaria. Numerose le attività previste dal nuovo Piano, a partire dal monitoraggio delle zone delimitate, dei distretti vivaistici e delle aree protette. E, a seguire, l'abbattimento delle piante riconosciute infestate durante l'attività di monitoraggio. Non mancherà la riqualificazione qualitativa del territorio, nonché programmi di ricerca finalizzati a una maggiore conoscenza dell'organismo nocivo e all'elaborazione di efficaci strategie di difesa.

Nel nuovo Piano regionale sono anche previsti strumenti per la precoce individuazione delle piante infestate e trattamenti insetticidi di soccorso. Conclude l'elenco delle azioni una campagna di comunicazione finalizzata a far conoscere l'insetto ai cittadini, con l'obiettivo di ottenere segnalazioni relativamente a focolai non individuati dal Servizio fitosanitario. "Lo stanziamento di oltre 5 milioni di euro contro il tarlo asiatico - ha commentato l'assessore De Capitani - è stato possibile grazie alla manovra di assestamento del bilancio regionale dello scorso luglio. Questo impegno rappresenta uno sforzo che mira a sostenere gli agricoltori anche attraverso la difesa del patrimonio verde".

Fonte: Regione Lombardia