E' stata presentata l'edizione 2010 dell'Annuario dei dati ambientali dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
In Italia, rileva il rapporto, la perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici viene attualmente riconosciuta come un fattore di rischio per la trasmissione di malattie batteriche, virali e parassitarie per l'uomo, il bestiame, le colture e le specie selvatiche di animali e vegetali.
In aumento, secondo il rapporto dell'Ispra, è la superficie forestale ed in calo è il numero di incendi.
Se una porzione di territorio italiano si riappropria di ettari di bosco, un'altra franando mette in pericolo vite e attività umane.
Sono 5.708 (pari al 70,5% del totale) i comuni italiani interessati da cedimenti e smottamenti.
"Le cosiddette azioni 'attive', ovvero quelle azioni che richiedono scelte legate realmente a motivazioni ambientali - sottolinea l'Ispira - risultano essere praticate da quote più basse di cittadini europei. Tali azioni sono: l'utilizzo non intenso dell'automobile, un consumo più sensibile all'ambiente sia in termini di acquisti di prodotti eco-compatibili sia di acquisti di prodotti locali".
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Fonte: Ispra - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale