Si è svolta in Commissione Agricoltura della Camera, un'audizione informale sulla crisi del comparto del pomodoro alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Coldiretti, Cia e Copagri. 

Coldiretti: 'Il prodotto nazionale è pagato meno che ai cinesi!'

"In alcuni casi sono stati pagati dalle industrie ai coltivatori di pomodoro delle regioni del centro sud prezzi inferiori a quelli riconosciuti ai cinesi". E' quanto ha denunciato il vicepresidente di Coldiretti Mauro Tonello che ha partecipato, insieme al vice presidente di Unci-Coldiretti Marco Crotti, all'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera sulle criticità della campagna del pomodoro da industria. 

"Nelle campagne del centro-sud si sono verificati per la produzione del pomodoro ritardi o mancati invii dei mezzi di trasporto da parte di molti industriali che - ha sottolineato Tonello - hanno causato una eccessiva permanenza del prodotto sulle piante, con fenomeni di sovra maturazione che hanno poi determinato problemi a livello di qualità del prodotto, con aumento degli scarti, taglio dei prezzi, rifiuto di scaricare il prodotto. A fronte di questa situazione - ha precisato il vicepresidente della Coldiretti - alcuni industriali del sud hanno minacciato di non ritirare il prodotto, se non a fronte di prezzi più bassi del contrattato, facendo leva sul fatto che il regime parzialmente accoppiato comporta l'obbligo, per il produttore, di consegnare una resa minima, per poter ottenere la parte accoppiata del premio". 

Cia: 'E' sempre emergenza'

"E' sempre emergenza per il pomodoro da trasformazione. Una situazione complessa determinata da molteplici cause che vanno affrontate al più presto, sostenendo, in primo luogo, il reddito degli agricoltori che si sono visti rifiutare il prodotto, o accettarlo a prezzi stracciati, da parte di molte industrie meridionali. E questo nonostante i contratti firmati la scorsa primavera". Lo ha evidenziato la Cia-Confederazione italiana agricoltori durante l'audizione in Comagri della Camera. 

La Cia, propone di "rafforzare gli strumenti di regolazione del mercato per la prossima campagna. Inoltre dovrà essere posta la massima attenzione ai contenuti del contratto-quadro, che dovrà essere stipulato entro gennaio prossimo dalle rappresentanze della filiera con il supporto istituzionale del Mipaaf".

Copagri: 'Bisogna impedire comportamenti al limite della scorrettezza'

"Anche nel comparto del pomodoro torna il grave problema della netta inferiorità contrattuale della produzione nei confronti dell'industria di trasformazione e della grande distribuzione. Emerge con chiarezza il mancato rispetto delle regole contrattuali e, quindi, un quadro in cui i produttori non possono che accettare le riduzioni imposte dall'industria". Lo ha detto il vicepresidente vicario della Copagri, Alessandro Ranaldi, nel corso dell'audizione in Comagri. 

Per Ranaldi "non può essere soluzione sufficiente la task-force annunciata dal Mipaaf per sorvegliare gli aspetti salienti della produzione. Sarebbe auspicabile disporre, seppure temporaneamente - ha spiegato - dei funzionari degli assessorati agricoli e delle agenzie per lo sviluppo per impedire comportamenti al limite dello scorretto, attraverso controlli mirati in campo e negli stabilimenti di produzione".