I punti di crisi costituiti dal pomodoro da industria e dall’allevamento ovino, che saranno oggetto nei prossimi giorni di iniziative da parte dell’Organizzazione e di confronto nei tavoli istituzionali, sono stati al centro della riunione dell’Ufficio della Giunta nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che si è svolta oggi a Reggio Emilia nella sede provinciale della stessa associazione, sotto la presidenza del presidente Giuseppe Politi. Alla riunione era presente anche il presidente della Cia reggiana Ivan Bertolini.
Nel corso dell’Ufficio di Giunta sono state evidenziate le pesanti difficoltà che stanno incontrando le aziende agricole alle prese con costi sempre più opprimenti e con prezzi che sui campi continuano a segnare il passo. In particolare, è stato sottolineato il grave problema che si sta riscontrando in questi giorni nel settore del pomodoro, dove l’industria non sta rispettando condizioni e prezzi per il ritiro del prodotto in campagna, cercando di indurre i produttori ad accettare quotazioni minori a quelle stabilite nell’accordo d’area.
"Gli accordi sottoscritti - ha sostenuto il presidente Politi - devono essere rispettati, anche imponendo sanzioni nei confronti delle industrie inadempienti. L’attuale situazione in cui versano molte aziende agricole che operano nel campo del pomodoro è estremamente precaria. I problemi rischiano di divenire drammatici".
"E un problema di remunerazione - è stato affermato nell’Ufficio di Giunta Cia - investe anche il latte ovino, dove quello che va all’industria di trasformazione è pagato a livelli che non consentono di coprire neanche i costi produttivi. Uno scenario complesso che interessa diverse regioni italiane (Toscana, Lazio, Sicilia, Umbria e Sardegna in testa)".
“Le questioni che stanno caratterizzando i due settori - ha concluso il presidente della Cia - rispecchiano lo scenario critico dell’intera agricoltura italiana che continua a vivere una delle crisi più difficili degli ultimi trent’anni. E’ una situazione molto precaria che necessita di efficaci interventi e di politiche propulsive. Serve una vera svolta nella politica agraria nazionale”.
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