Il primo ministro russo Vladimir Putin ieri 5 agosto ha annunciato il blocco temporaneo delle esportazioni di grano e di prodotti agricoli collegati, dopo che le colture sono state colpite da una disastrosa ondata di incendi. "Credo sia consigliabile introdurre un divieto temporaneo all'export dalla Russia di grano e altri prodotti agricoli derivanti dal grano", ha detto Putin in una riunione di governo. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, parlando coi giornalisti ha poi precisato che lo stop sarà in vigore dal 15 agosto. Putin ha anche promesso 10 miliardi di rubli (circa 335 milioni di dollari) in aiuti e altri 25 miliardi in prestiti al settore agricolo.

Secondo Coldiretti, questa decisone provocherà "un ulteriore forte rialzo dei prezzi al Chicago board of trade, punto di riferimento delle contrattazioni internazionali, dove il grano ha superato nettamente la quotazione di 8 dollari per bushel (0,23 euro al kg), il massimo da due anni". 

L'importazione in Italia di grano dalla Russia rispetto allo scorso anno è triplicata raggiungendo i 32 milioni di chili nel primo quadrimestre del 2010, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, dalla quale emerge che complessivamente nel 2009 le importazioni erano state pari ad oltre 150 milioni di chili. "Il forte calo della produzione di grano della Russia - informa la Coldiretti - ha costretto la Fao a rivedere al ribasso del 3,7% le stime della produzione mondiale di grano ad un valore di 651 milioni di tonnellate".

"Il prezzo del grano - spiega la Coldiretti - è salito del 62% dall'inizio di giugno facendo registrare il più rapido incremento degli ultimi trenta anni e gli effetti cominciano a farsi sentire in Italia, anche se i prezzi restano sui livelli minimi al di sotto dei costi di produzione. Il frumento tenero (per il pane) evidenzia una crescita a luglio dell'11% mentre quello duro (per la pasta) è in calo del 25% rispetto allo scorso anno, secondo Ismea".