Nuove regole nel calcolo degli aiuti europei alle Organizzazioni dei produttori del settore ortofrutta. Il Comitato di gestione ortofrutta della Ue ha votato nei giorni scorsi la proposta della Commissione europea - la cosiddetta riforma 'breve - che modifica il Regolamento 1580/2007 di applicazione dell'Ocm ortofrutta.
Dal nuovo sistema di calcolo resteranno fuori i programmi di gestione del settore già decisi, alcuni di durata pluriennale, "a cui non viene applicata nessuna revisione”, come ha precisato Roger White, portavoce del Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos. La proposta, al momento del voto, non ha riunito una maggioranza a favore, "ma ha ottenuto – ha precisato White – il voto favorevole dell’Italia”.
In Europa, le Organizzazioni di produttori ricevono dall’Ue - per le operazioni di gestione del settore ortofrutticolo di cui si fanno carico - un aiuto pari al 4,1% del valore dei prodotti immessi sul mercato, compreso il valore della prima trasformazione.
Nella nuova proposta Bruxelles ha rivisto la definizione "di prima trasformazione" - che ha dato luogo a difficoltà di interpretazione - introducendo coefficienti di calcolo dell’aiuto specifici alle diverse categorie di prodotti. Le modifiche interesseranno le organizzazioni di produttori che trasformano i propri prodotti in ortofrutticoli congelati e in conserva, in succhi di frutta mediante un sistema di coefficienti fissi (tassi forfettari) che vanno applicati al “valore fatturato” degli ortofrutticoli trasformati.
Nel progetto di Regolamento viene soppresso il testo relativo alla riduzione del valore della produzione dei prodotti di IV gamma, mantenendosi così la situazione attuale. Altro cambiamento introdotto è l'incremento in 5 punti percentuali del limite massimo di ritiri annuali, per i quali rimane invariata la media annuale del 5%.
Modifiche al rialzo per costi di trasporto, selezione e confezionamento dei ritiri destinati alla distribuzione gratuita, variabili secondo la distanza ed il tipo di prodotto.
La Commissione intende poi realizzare una modificazione più estesa dell'Ocm ortofrutta il prossimo autunno, soprattutto per quanto riguarda nuove misure di gestione di crisi di mercato.
Dopo il voto il Copa-Cogeca ha esortato i ministri dell'Ue a garantire che le Organizzazioni di produttori siano adeguatamente sostenute per consentire loro di ottenere una parte più equa del prezzo al dettaglio.
Paolo Bruni, presidente della Cogeca, ha ricordato: “Il Copa-Cogeca riafferma che le nuove regole per il calcolo del valore della produzione commercializzata, che serve a determinare l’aiuto comunitario destinato alle organizzazioni di produttori, rappresentano un passo nella direzione sbagliata. Esse portano infatti a una riduzione dell’aiuto per le organizzazioni di produttori che sono fortemente impegnate nel processo di valorizzazione della produzione dei loro membri. Plaudiamo invece agli sforzi realizzati dalla Commissione europea per cercare di giungere a un accordo ragionevole su una problematica estremamente importante, che è stata trattata anche dal Parlamento europeo".
"Tuttavia - ha proseguito Bruni - se l'Ue vuole garantire dopo il 2013 la sicurezza alimentare nel settore degli ortofrutticoli trasformati, il Consiglio deve assicurarsi che le Organizzazioni di produttori, impegnate nella prima trasformazione degli ortofrutticoli, siano pienamente sostenute nei loro sforzi affinché i produttori possano ottenere una parte più equa del prezzo al dettaglio".
"Il Copa-Cogeca avverte che i ricavi di mercato ottenuti dagli agricoltori si stanno riducendo. Questa situazione è imputabile al fatto che gli agricoltori e le loro cooperative si trovano a dover affrontare l'enorme potere di acquisto di alcuni trasformatori e supermercati. Per tutti gli agricoltori, la parte di guadagno sul prezzo al dettaglio è crollata dal 31% al 24% nell'arco di solo 10 anni".
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Fonte: Agronotizie