Prosegue anche in luglio la crescita della redditività degli allevamenti suinicoli a ciclo chiuso, con l'indice Crefis, il Centro Ricerche Economiche sulle Filiere Sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza diretto da Gabriele Canali, che segna un +9,5% su base congiunturale e +36,1% su base tendenziale.

 

Merito sia del calo dei costi per l'alimentazione sia del concomitante aumento dei prezzi dei suini da macello. In particolare, i capi della tipologia pesante destinati a produzione Dop hanno raggiunto in luglio un valore medio mensile di 2,209 euro/chilogrammo: +5,4% rispetto al mese precedente e +22% a livello tendenziale.


Il ciclo aperto

Nel ciclo aperto, la situazione della redditività della fase di svezzamento non muta a luglio rispetto al periodo precedente, con una variazione dell'indice Crefis a +2,7% dovuta al calo dei costi per l'alimentazione; mentre i prezzi dei suinetti sono stabili a 70,430 euro/capo.

Sempre parlando di suinetti, risultano molto positive le variazioni tendenziali, sia della redditività (+52,9%) che dei prezzi (+33,6%).

 

Sempre in luglio, il costo elevato dei suinetti da 7 chilogrammi affrontato a inizio ciclo produttivo e il calo delle quotazioni dei capi da 30 chilogrammi - scese dell'1,7% rispetto al mese precedente (4,467 euro/chilogrammo il valore raggiunto ma con una variazione tendenziale del +41,6%) - ha frenato leggermente la redditività della fase di accrescimento che mostra un indice Crefis a -0,3% su base mensile; favorevole è invece il dato tendenziale (38,9%).

 

Favorevole, in luglio, la redditività della fase di ingrasso, condizionata positivamente dalla situazione dei costi per l'alimentazione e dall'andamento proficuo delle quotazioni dei suini da macello: l'indice Crefis segna +6,5% su base mensile e +23,5% in termini tendenziali.


La macellazione

Per ciò che riguarda il comparto della macellazione, a luglio i prezzi delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche sono saliti dell'1,4% rispetto al mese precedente, raggiungendo un valore di 6,093 euro/chilogrammo (+9,2% il confronto tendenziale).

Anche per le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni non tipiche i valori medi mensili a luglio crescono su base congiunturale dell'1,4% raggiungendo i 5,120 euro/chilogrammo, con una variazione tendenziale del +5,1%.

 

Prendendo in esame il mercato dei lombi, sempre nel periodo di riferimento, si registrano aumenti dei valori medi mensili sia per il Taglio Padova (+6% per una quotazione di 4,600 euro/chilogrammo) che per il Taglio Bologna (+4,6% per un valore di 4,433 euro/chilogrammo).

Positive anche le variazioni tendenziali, rispettivamente pari al +3% e +9%.

 

La redditività del comparto, tuttavia, risulta in diminuzione a luglio a causa dell'aumento dei prezzi dei suini da macello che non è stato controbilanciato a sufficienza dalla crescita dei principali tagli di carne: l'indice Crefis si attesta su -2,3% su base mensile e -7,9% su base tendenziale.


La stagionatura

Il mercato del comparto della stagionatura a luglio vede la quotazione del Prosciutto di Parma dodici mesi ferma a 10,700 euro/chilogrammo, ma con una variazione tendenziale ancora positiva e pari a +6,5%.

Il prosciutto stagionato non tipico, invece, mostra un prezzo medio mensile in aumento dell'1,9% (8,500 euro/chilogrammo la quotazione) su base congiunturale, mentre la variazione anno su anno è pari a +24,1%.

 

Per ciò che concerne la redditività, in luglio scende del 4,1% per il prosciutto Dop, mentre sale dell'1,9% per il prodotto non tipico.

Il differenziale di redditività tra le due tipologie di prodotto resta a favore del Dop (+13,7); un dato che è però da mesi in continuo assottigliamento.