Dopo l'esplosione di segnalazioni di calabroni asiatici di questa estate, iniziano ad essere trovati - e neutralizzati - i primi nidi di Vespa velutina in Lucchesia.
Non è la prima volta quest'anno che il calabrone asiatico viene avvistato nella provincia di Lucca, anzi, il primo ritrovamento ci fu nel 2017 a Pietrasanta sulle colline versiliesi.
Un ritrovamento che fu di fatto la prima segnalazione di questo insetto in Toscana.
Poi sono seguite delle segnalazioni sporadiche, sempre in Versilia, ma la vera esplosione di avvistamenti si è avuta nell'estate di quest'anno, quando Vespa velutina oltre che in Versilia è stata avvistata anche - e per la prima volta - sulle montagne della Garfagnana e nella Piana di Lucca.
E ora, a distanza di alcuni mesi, iniziano a comparire anche i nidi, che fino ad ora non erano stati individuati.
I nidi di Vespa velutina infatti, anche se di dimensioni parecchio grandi, sono difficilmente visibili durante l'estate perché nascosti tra le foglie degli alberi su cui sono costruiti.
In autunno ed in inverno invece, con il cadere delle foglie, i nidi possono diventare ben visibili sui rami spogli, soprattutto se si tratta di piante isolate, o in filari e boschetti non molto fitti.
Attualmente, come ci ha confermato Stefano Fenucci dell'associazione Toscana Miele che si occupa della neutralizzazione dei nidi, in tutta la provincia di Lucca sono stati individuati e neutralizzati 9 nidi del calabrone asiatico.
5 nidi sono stati trovati in Versilia, 2 nella zona collinare di Levigliani e altri 3 in una zona più bassa tra i piedi delle colline e la Piana di Querceta.
Un altro nido è stato trovato e rimosso a Fornovolasco, in Garfagnana, insieme ai tecnici dell'associazione Apigarfagnana e ai Vigili del Fuoco.
Infine altri 3 nidi sono stati neutralizzati nella zona Ovest della Piana di Lucca, uno dei quali nei pressi del cimitero cittadino di Sant'Anna a pochi passi dalle mura urbane.
Vespa velutina, ricordiamo sempre, non è pericolosa per le persone e per gli animali domestici, almeno non più di altri calabroni, ma è particolarmente dannosa per le api da miele, che vengono predate attivamente, fino a portare anche allo spopolamento degli alveari.
Il fatto che i nidi siano stati neutralizzati però non deve far abbassare il livello di allarme, anzi. La presenza dei nidi indica che il calabrone sta espandendo il proprio territorio e si sta stabilizzando.
Per questo il monitoraggio della presenza di calabroni e di nidi deve essere intensificato, per avere sotto controllo la diffusione di questo insetto e per poter pianificare azioni di contrasto mirate ed il più efficaci possibili.