Migliora il saldo valutario netto nel bilancio import/export del settore cerealicolo nei primi nove mesi del 2015, che rimane comunque negativo. Nel periodo preso in riferimento, rispetto al 2014, in valore diminuiscono le importazioni e crescono le esportazioni, tanto che il bilancio passa dai -1855,7 milioni di euro del 2014 ai -1306,9 milioni del 2015. 

Lo dice un report dell’Anacer, che analizza nel dettaglio la situazione. Nei primi nove mesi dell’anno l’import complessivo in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi sono risultate in calo di 1,23 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-9%). Per quanto riguarda i cereali in granella, si riducono le importazioni di mais (-910mila t) e di grano duro (-116mila t), mentre crescono gli arrivi sia di grano tenero (+140mila t) e di riso (+40mila t).

Tra gli aumenti si registra la crescita dell’import di farine proteiche (+41mila t), mentre scendono bruscamente i semi oleosi (-403mila t, di cui 328mila semi di soia). Per quanto riguarda l’export, si registrano 372mila tonnellate di prodotti made in Italy spediti all’estero in più nei primi nove mesi dell’anno, passando così da 3 a 3,4 milioni di tonnellate (+12%). Fra le produzioni più richieste ci sono i cereali in granella (+324mila t), i prodotti trasformati (+133 t), la farina di grano tenero (+18mila t) e la semola di grano duro (+16mila t). Diminuiscono le vendite all’estero di pasta (-92mila t) e di riso (-40mila t).