La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo da Bruxelles ha adottato ieri, 24 ottobre 2023, la sua posizione sulle misure contenute nella proposta di Regolamento Ue (Sur) volte a garantire un uso sostenibile degli agrofarmaci e a ridurre l'uso e il rischio di tutti i fitofarmaci chimici di almeno il 50% entro il 2030. Una posizione diversa da quella già assunta il dalla Commissione Agricoltura, che solo il 9 ottobre scorso aveva chiesto di prorogare il termine per il dimezzamento degli agrofarmaci al 2035.

 

Nel testo adottato dalla Commissione Ambiente con 47 voti favorevoli, 37 contrari e 2 astensioni, i deputati affermano che entro il 2030 l'Ue dovrà ridurre l'uso e il rischio dei prodotti fitosanitari chimici almeno del 50% e l'uso dei cosiddetti "prodotti più pericolosi" del 65% sempre entro il 2030, rispetto alla media 2013-2017. La Commissione Ue aveva proposto un obiettivo del 50% per entrambi sulla base della media del periodo 2015-2017.

 

I deputati chiedono che ogni Stato membro adotti obiettivi e strategie nazionali, basati sulle sostanze vendute ogni anno, sul livello di pericolo e sulla dimensione della propria area agricola. La Commissione verificherà quindi se gli obiettivi nazionali debbano essere più ambiziosi per raggiungere gli obiettivi Ue 2030.

 

Al fine di massimizzare l'impatto delle strategie nazionali, gli Stati membri devono anche disporre di norme specifiche per almeno quelle cinque colture in cui una riduzione dell'uso di prodotti fitoiatrici chimici avrebbe l'impatto maggiore.

 

Divieto di agrofarmaci chimici nelle aree sensibili

I deputati della Commissione Ambiente intendono vietare l'uso di fitofarmaci chimici (ad eccezione di quelli autorizzati per l'agricoltura biologica ed il controllo biologico) nelle aree sensibili e all'interno di una zona cuscinetto di cinque metri, come tutti gli spazi verdi urbani compresi parchi, campi da gioco, aree ricreative, percorsi pubblici, nonché le aree Natura 2000, già soggette a specifici aiuti dell'Unione Europea sul Secondo Pilastro della Pac.

 

Lotta integrata e agrofarmaci a basso rischio

I deputati affermano che i Paesi dell'Ue devono garantire che i fitofarmaci chimici siano utilizzati solo come ultima risorsa, come stabilito nella Integrated Pest Management (Ipm).

 

Per dotare meglio gli agricoltori di sostanze sostitutive, vogliono che la Commissione Ue stabilisca un obiettivo Ue 2030 per aumentare le vendite di agrofarmaci a basso rischio, sei mesi dopo l'entrata in vigore del Regolamento. Allo stesso tempo, la Commissione deve anche valutare le metodologie per accelerare il processo di autorizzazione dei fitofarmaci a basso rischio e il controllo biologico, poiché le attuali procedure lunghe rappresentano un ostacolo significativo alla loro adozione. I cambiamenti introdotti dalle nuove regole sarebbero graduali per ridurre al minimo qualsiasi impatto sulla sicurezza alimentare.

 

Importazione da Paesi extra Ue

Entro dicembre 2025, la Commissione Ue dovrà esaminare le differenze nell'uso dei fitofarmaci sui prodotti agricoli e agroalimentari importati rispetto ai prodotti dell'Ue e, se necessario, proporre misure per garantire che le importazioni soddisfino gli standard equivalenti dell'Ue. Inoltre, sarebbe vietata l'esportazione di agrofarmaci non approvati nell'Ue.

 

Dopo il voto, la relatrice Sarah Wiener (Verdi, At) ha dichiarato: "Questo voto ci avvicina di un passo alla riduzione significativa dell'uso di agrofarmaci chimici entro il 2030. È molto positivo che siamo riusciti a concordare compromessi fattibili in un contesto ideologicamente forte e una discussione dominata dall'industria. Sono state trovate soluzioni pratiche, ad esempio, in aree sensibili in cui gli Stati membri possono fare eccezioni, se necessario. Per me era particolarmente importante garantire che agli agricoltori europei venisse offerta gratuitamente una consulenza indipendente sulle misure preventive basate sulla gestione integrata dei parassiti".

 

Prossimi passi

La Commissione Ambiente dell'Europarlamento è la titolare del dossier sul Regolamento (Sur) per la riduzione dei fitofarmaci e il Parlamento Ue dovrebbe adottare il suo mandato durante la sessione plenaria del 20-23 novembre 2023, dopodiché sarà pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri dell'Ue.

 

Cia: "Decisione contraria a necessaria gradualità"

Cia - Agricoltori Italiani ieri sera, 24 ottobre 2023, ha espresso netta contrarietà sul voto espresso dalla Commissione Ambiente dell'Europarlamento sul Regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur), che ha confermato l'obiettivo di riduzione al 2030, non accogliendo la proroga al 2035 sancita dal parere della Comagri.

 

"Una decisione - commenta il presidente di Cia, Cristiano Fini - che va contro la richiesta del settore primario di promuovere una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green, sviluppando la difesa integrata e investendo di più su ricerca e innovazione, ma soprattutto riequilibrando le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, specie in relazione ai rischi sull'approvvigionamento alimentare". Ora, conclude Fini, "bisogna serrare le fila per far cambiare idea all'Europa e tutelare un comparto chiave come l'agroalimentare, tanto più in tempi di guerra".

 

L'articolo è stato modificato il 23 novembre 2023: è stata corretta la data all'inizio