Fra le colture di primario interesse al fine di differenziare gli investimenti spiccano le leguminose. Queste permettono infatti proficue rotazioni colturali utili al terreno e al reddito delle aziende agricole. La loro elevata adattabilità alle diverse condizioni pedoclimatiche permette di ottenere buoni risultati anche nelle aree meridionali a ridotta disponibilità idrica.

Grazie alla simbiosi con i rizobi azotofissatori, le leguminose arricchiscono il terreno di composti azotati di cui beneficeranno le colture in successione, come pure pregio di chiara importanza è la bassa esigenza idrica che normalmente caratterizza questo raggruppamento colturale. Per esempio, la produzione di piselli o di lenticchie richiede un consumo di soli 50 litri di acqua per chilo prodotto.

Negli schemi regolamentari dell'Unione europea le leguminose sono state suddivise in due grandi categorie principali, ovvero le colture proteiche come pisello, fave, favino, lupino, soia ed erba medica, destinate prevalentemente a uso zootecnico, al cui fianco si posizionano le leguminose da granella per uso umano, ovvero fagioli, lenticchie, fave, piselli e ceci. Tutte colture cui la Riforma della Pac 2014 - 2020, ha concesso aiuti accoppiati.
Per tali ragioni, le leguminose hanno tutte le carte in regola per crescere nelle superfici nei prossimi anni e Syngenta appare pronta a candidarsi a punto di riferimento tecnico in tal senso, sia dal punto di vista delle varietà, sia da quello dei mezzi di difesa.

Proprio nel settore della protezione delle colture, la Casa di Basilea ha recentemente prodotto una linea tecnica dedicata, la quale racchiude le differenti proposte in termini di erbicidi, insetticidi e fungicidi. All'interno del documento sono riassunte le principali avversità delle colture leguminose, come pure le differenti soluzioni atte al loro contenimento. Il documento è cioè una sorta di vademecum per il coltivatore di leguminose, permettendo di individuare in modo veloce il giusto prodotto per ogni specifico problema, incluse le carenze nutrizionali.

Scarica la linea di difesa di Syngenta per le leguminose


Difesa senza falle

Malerbe, insetti e funghi patogeni. Tutte avversità contro le quali Syngenta schiera squadre compatte di soluzioni di consolidata efficacia. Fra gli erbicidi sono utilizzabili Dual Gold®, Touchdown®, Reglone® e la novità Zetrola®, rispettivamente a base di S-metolachlor, glifosate, diquat e propaquizafop, novità graminicida per il 2018.

Fra gli insetticidi spiccano specialisti dei lepidotteri come Affirm®, a base di abamectina, ma anche soluzioni ad ampio spettro come quelle della linea Karate a base di lambda cialotrina, ovvero Karate® Zeon e Karate® Zeon 1.5. Contiene invece teflutrin Force® Evo, il nuovo geoinsetticida microgranulare da applicare in presemina o pre-trapianto ed efficace contro i fitofagi terricoli.
La gamma insetticidi Syngenta per le leguminose si completa infine con la novità Evure®, contenente tau-fluvalinate, Primial WG, a base di Bacillus thuringiensis, e Vertimec Pro, insetticida/acaricida contenente abamectina.

Sebbene le varietà distribuite da Syngenta siano resistenti ad alcune patologie, non tutte le varietà coltivate in Italia possono vantare la medesima auto-difesa. In tal caso servono fungicidi di elevata efficacia che assicurino il massimo stato sanitario possibile al momento della raccolta.
Le linee Coprantol e Tiovit, a base rispettivamente di rame e di zolfo, permettono la difesa delle leguminose anche in caso si seguano disciplinari di produzione biologica, così come Tellus WP, miscela equilibrata di Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii, microrganismi atti a contrastare i patogeni del terreno.
Per la difesa integrata i riferimenti tecnici sono invece Ortiva® e Ortiva Top, entrambi contenenti azoxystrobin, presentando nel secondo caso anche difenoconazolo.

Nel segmento dei concianti, trovano consensi Apron® XL, il quale permette di contare sulla consolidata efficacia di metalaxyl-m, e il nuovissimo Wakil® XL, contenente fludioxonil, metalaxil-m e cymoxanil. Grazie al loro impiego è possibile proteggere le colture fin dai primissimi momenti dopo la messa a dimora.