Per quest’anno in bergamasca prevediamo una superficie coltivata a mais di complessivi 23.000 ettari dichiara Leonardo Bolis, presidente bergamasco e nazionale dei contoterzisti agrari –, sostanzialmente in linea con le semine dello scorso anno. Il mais si conferma la coltura principe di una provincia dove il suo impiego avviene di gran lunga nel campo dell’alimentazione animale a causa della forte connotazione zootecnica del nostro settore primario”.

Queste le prospettive della produzione maidicola nella provincia di Bergamo per il 2013 diffuse da Abia-Confai in una nota di approfondimento in vista della tradizionale “Giornata del mais” organizzata a Bergamo dall’Istituto di cerealicoltura, prevista per il prossimo 25 gennaio.

 

La superficie provinciale abitualmente coltivata a mais ammonta a oltre due terzi dell’intera superficie a seminativo: nell’ultimo decennio c'è stato un regolare trend decrescente, con una diminuzione di superficie agricola utile in pianura pari a circa 200 ettari all’anno.

Quali sfide attendono questo fondamentale comparto? “La variabile principale sarà quella della disponibilità idrica – ricorda Bolis -. I costi per l’irrigazione del mais che gli agricoltori bergamaschi sostengono ogni anno possono variare dai 10 ai 20 milioni di euro a seconda dell’andamento climatico della stagione”.
 

Ogni azienda produttrice effettua in media cinque irrigazioni stagionali – ricorda Enzo Cattaneo, direttore di Abia-Confai -, sobbarcandosi costi irrigui elevati derivanti dal costo del gasolio e dalle quote di ammortamento delle attrezzature impiegate nei cicli di irrigazione”.
Gli agricoltori cercano ora di risparmiare sui costi di concimazione. “A molte delle nostre imprese contoterzistericorda Cattaneo –  gli agricoltori bergamaschi hanno chiesto di svolgere in una sola operazione la semina e la concimazione localizzata vicino alla pianta, tagliando anche del 50% la quantità di fertilizzante richiesta, con risparmi di oltre 100 euro per ettaro coltivato ed evidenti benefici per l’ambiente e lo stato di salute dei terreni”. E' invece ancora presto per fare previsioni circa l'eventualità di significativi attacchi di diabrotica nel corso del 2013.