La settimana scorsa era stato pubblicato un articolo dal titolo Somigliare non è uguale a essere, nel quale si prendeva spunto da un comunicato stampa di DuPont Crop Protection relativo a una sentenza del tribunale di Venezia.

Prima di citare il testo integrale di DuPont Crop Protection, l'articolo redatto riportava un cappello introduttivo incentrato sulle molte facce dell'illegalità nel commercio degli agrofarmaci, elencando una serie di aneddoti e casi realmente verificatisi in passato.

In seguito, si è ritenuto opportuno presentare la questione in modo diverso, più completo e in linea con la comunicazione istituzionale dell'azienda. Sì è deciso, in sostanza, di pubblicare separatamente il comunicato ufficiale e di dare rilievo alle considerazioni giornalistiche di più ampio respiro in un articolo a sé stante.

Questo nel pieno rispetto della comunicazione diffusa dall'azienda (DuPont Crop Protection), ma anche per rendere al giornalismo quello che è del giornalismo.
Parimenti, per completezza di informazione, viene pubblicato in questo numero il comunicato dell'azienda Verde Bio, che fornisce la propria versione dei fatti.

Le comunicazioni ufficiali delle diverse società coinvolte sono state cioè rese accessibili e presentate ai lettori tout court.

Si ritiene che ciò possa contribuire a fare meglio chiarezza sulle diverse posizioni, come pure a dare maggior agio alla redazione di esprimersi in piena libertà su temi sicuramente scottanti in materia di contraffazioni e similari.
Per questo vi rimandiamo all'articolo dal titolo I mille volti dell'illegalità, in cui sono riportate anche le posizioni di Agrofarma in materia di agrofarmaci illegali.