La revisione comunitaria dei fitofarmaci ha causato l’eliminazione di moltissime sostanze attive dal mercato europeo per le loro caratteristiche tossicologiche ed ambientali. I severissimi parametri comunitari prevedono infatti che un fitofarmaco, per poter avere il beneplacito comunitario, debba essere efficace nei confronti dei fitoparassiti bersaglio senza compromettere gli altri organismi facenti parte dell’ecosistema agricolo. Questa affermazione, così apparentemente scontata, non è di facile realizzazione pratica: lo stesso meccanismo di azione che conferisce efficacia agronomica a un fitofarmaco spesso è responsabile di morie di altri organismi non bersaglio quali api e altri artropodi utili, uccelli, lombrichi, ecc. Le misure di attenuazione del rischio che vengono normalmente adottate per salvaguardare gli organismi non bersaglio spesso non sono sufficienti o penalizzano eccessivamente l’efficacia del prodotto. Così sostanze risolutive per la loro efficacia agronomica devono prendere inevitabilmente la via della revoca quando non è possibile identificare modalità di impiego eco-compatibili. Siamo proprio sicuri che tutto sia perduto? Basta andare su di un qualsiasi motore di ricerca ed usare le giuste parole chiave che ci imbattiamo in un paese delle meraviglie: la tossicità nei confronti di uccelli, pesci e di altri vertebrati, responsabile della revoca di molti fitofarmaci, diventa efficacia quando viene valutata con l’ottica della regolamentazione sui biocidi. Prodotti severamente penalizzati per la loro tossicità sui lombrichi diventano indispensabili mezzi tecnici nell’aureo mercato dei campi da golf!! Ma basta davvero cambiare settore per svegliarsi dall’incubo della revisione europea? Ovviamente no: le molecole che persistono eccessivamente nell’ambiente e/o tendono a contaminare le acque tenderanno sicuramente e giustamente a scomparire, così come quelle cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. Tuttavia la messa a punto di nuove formulazioni e tecniche applicative potrebbe allungare il ciclo di vita di molecole la cui sorte sarebbe segnata nell’ambito del solo settore agricolo.