Insomma, chiunque oggi può uscire di casa e recarsi in un vivaio, oppure in un garden center per acquistare prodotti utili ad abbellire terrazzi e balconi e, perché no, anche orti. La stagione è ormai avanzata e molti infatti vorrebbero piantare semi e trapiantare ortaggi per produrre cibo per l'autosostentamento. Da oggi è possibile, con due precisi limiti però.
Primo, alcune norme locali vietano l'apertura di questi esercizi commerciali. In Lombardia ad esempio è consentita solo la consegna a domicilio (in questo articolo elenchino tutti i divieti regione per regione). Secondo, non è consentito recarsi negli orti se questi non sono adiacenti all'abitazione. È dunque possibile comprare delle piante, ma non andare nell'orto per metterle a dimora, almeno che questo non sia nel giardino di casa o in un terreno adiacente all'abitazione.
Florovivaismo, da Teresa Bellanova un via libera su tutta la linea
Sono state le tante richieste di precisazione a spingere la ministra Teresa Bellanova a chiarire la situazione con un post su Facebook: "In queste richieste mi si pone il problema per cui il codice Ateco dei fiorai non è compreso nell'elenco delle attività che possono aprire contenuto nel dpcm #IoRestoaCasa. L'obiezione è comprensibile e mi rendo io stessa conto che sia tutt'altro che semplice, purtroppo, districarsi tra norme, interpretazioni autentiche (cioè fatte da chi ha emanato la norma) e soprattutto successive applicazioni da parte di funzionari regionali, comunali o, ad esempio, agenti della polizia municipale che si trovano a dover capire se un negozio di fiori possa o non possa stare aperto. Sconfiggeremo sicuramente il coronavirus, verrebbe da dire, ma la burocrazia è più dura a morire".La ministra dà un consiglio a tutti quei negozianti che vorrebbero aprire ma che sono terrorizzati dall'idea di essere multati. Come anche ai cittadini che non osano uscire di casa per il timore di essere fermati e multati per essere andati a comprare dei fiori. "Mostrate ai funzionari del vostro comune la risposta della presidenza del Consiglio per provare a superare le naturali resistenze che dovessero sorgere, dovute anche solo ad una comprensibile prudenza. La mia insistenza deriva solo dalla necessità di assicurare quanti più canali di vendita possibili ad un settore importantissimo, quello del florovivaismo, che, al netto dei canali di commercializzazione, dà lavoro a 100mila persone e che in questi mesi fa una buona parte del suo fatturato annuale".