"In questi mesi - sostiene il presidente del Centro economico servizi agricoli Stefano Andraghetti - abbiamo infatti registrato un interessante aumento dei prezzi all'ingrosso, pari addirittura al 20% sul 2016 per il grano duro, sostenuti anche da un'elevata resa produttiva e da ottimi indici qualitativi".
"Senza dubbio - prosegue Andraghetti - l'andamento è stato influenzato dalle particolari condizioni climatiche dell'estate, caratterizzata da temperature estremamente elevate e da una siccità eccezionale, che hanno provocato una sensibile diminuzione della produzione per le colture cerealicole a trebbiatura agostana, come mais e sorgo. Tale fenomeno non ha però interessato i produttori che hanno scrupolosamente messo in pratica tutte le operazioni di campagna suggerite dai nostri tecnici, abbinate ad un adeguato piano irriguo, e sono così riusciti a salvaguardare il proprio reddito di impresa".
"Oltre al buon andamento del comparto - conclude Stefano Andraghetti - l'estate ci ha regalato un'altra soddisfazione, il decreto legge 190, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 agosto, che stabilisce l'obbligo di indicare sull'etichetta della pasta di semola di grano duro il paese di coltivazione del grano ed il paese di molitura. Un provvedimento che si propone di garantire la trasparenza dell'origine della materia prima e della sede di lavorazione lungo la filiera e che pertanto viene accolto con grande apprezzamento dal Cesac".