Ieri, otto giugno 2016, Coldiretti Salerno, nel proporre un contratto di filiera sul Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese e Nocerino Dop sulla misura 16 del Psr della Campania 2014-2020, ha evocato la necessità di cambiare le norme di incentivazione, in modo da premiare la trasformazione e la commercializzazione quando gli impianti siano posti ad una distanza non superiore ai 70 chilometri dai luoghi di produzione primaria.

In Campania iniziano così ad arrivare le proposte per le modifiche di medio termine del Psr 2014-2020.
Il Psr della Campania, come noto, ha almeno due evidenti freni: ha escluso i comparti bufalino e dell'ortofrutta dalle filiere prioritarie ai fini dell'individuazione delle premialità sui progetti delle misure a investimento e, di contro, contiene una combinazione non ottimale tra moltiplicatore e reddito minimo lordo standard per le colture tipiche delle aree interne, a cominciare dall'olivicoltura, che rischiano di essere sistematicamente escluse dalle graduatorie.

"Un contratto di filiera al 100% campano per la produzione e trasformazione del pomodoro San Marzano: è la proposta di Coldiretti Salerno per il Psr. Varie Regioni hanno già individuato criteri di selezione degli interventi orientati allo sviluppo di filiere locali al 100% attraverso il sostegno di investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e dello sviluppo dei prodotti agricoli" riporta la nota dell'organizzazione agricola.

Coldiretti punta a saturare il potenziale di questa coltura, che diventa Dop con la trasformazione del pomodoro fresco in pelato: si parte da circa 100mila quintali di prodotto fresco, raccolto nelle ultime campagne, con la possibilità di arrivare ad un milione di quintali nel territorio di origine: una quarantina di Comuni tra le Province di Salerno e Napoli.
 
"L’obiettivo è di favorire una ricaduta positiva sui produttori agricoli locali nella filiera agroalimentare - spiega il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio - e assicurare un impatto economico positivo degli investimenti sul territorio, attraverso un'intesa unica e innovativa con gli industriali illuminati che tengono a cuore il territorio. E’ necessario promuovere un'iniziativa proprio nell'ambito delle misure ad hoc del Psr: da un'analisi portata avanti dalla Coldiretti su scala nazionale si riscontrano, in molti Psr, criteri volti ad incentivare interventi che prevedono una distanza chilometrica non superiore ai 70 chilometri dal luogo di produzione all'impianto di trasformazione dei prodotti o criteri specifici per la valorizzazione delle filiere corte".

"Ci auguriamo che anche la Regione Campania converga su questi meccanismi di sostegno
 - continua Sangiorgio - con una modifica del Psr o semplicemente incidendo sui criteri di selezione delle misure, così da sostenere lo sviluppo di filiere del vero made in Campania, in primis del pomodoro San Marzano che sconta problematiche legate alla trasformazione del prodotto e tentativi sempre più numerosi di contraffazione".