L'altro punto di vista
Curiosando apprendiamo che secondo quanto riferito dall'assessore allo Sviluppo economico dell'Emilia Romagna, Vincenzo Colla, il Tribunale nutre qualche perplessità e si aspetta risposte dalla proprietà. Sarebbe fissato per il 21 gennaio prossimo un incontro con i creditori e, nel frattempo, il Tribunale - che a quell'epoca potrebbe anche rigettare il concordato decidendo che non sussistono le condizioni - chiede la consegna del marchio e la liberatoria dei 50 milioni di euro di crediti all'interno del Gruppo. Due aspetti, come spiega Colla, fondamentali per garantire la continuità dell'azienda.Liquidatorio o in continuità, la differenza è grande
La buona notizia che lascia aperte le speranze di non chiudere una pagina storica della meccanica agricola, è che si sta lavorando per procedere verso un concordato in continuità, nonostante la richiesta presentata dalla proprietà e annunciata durante l'incontro al Mise lo scorso 18 settembre fosse di concordato liquidatorio.Ma cosa cambia? Un concordato preventivo in continuità non prevede, a differenza della procedura di concordato liquidatorio, che vi sia un mutamento strutturale dello scopo dell'impresa da lucrativo a liquidatorio e che il debitore si liberi delle proprie obbligazioni ponendo a disposizione l'intero patrimonio. Nel concordato preventivo liquidatorio l'attività nel periodo interinale è volta alla mera conservazione del patrimonio, in quello in continuità lo stesso debitore può intraprendere nuove operazioni.
Vincenzo Colla aggiunge che sono in atto discussioni informali con il ministero e con realtà industriali importanti ma si tratta di possibili soluzioni attuabili solo all'interno della procedura di concordato.
Nel frattempo i lavoratori proseguono il presidio in corso davanti ai cancelli dell'azienda da oltre un mese. Non siamo di fronte ad una soluzione rapida e nemmeno indolore. I sindacati chiedono di trovare soluzioni che garantiscano a potenziali acquirenti la possibilità di produrre e commercializzare con il marchio Goldoni così da poter riprendere le attività lavorative.
Possibile e attesa la convocazione a breve di un nuovo tavolo da parte della sottosegretaria allo Sviluppo economico della regione Alessandra Todde.