È con un comunicato stampa molto sintetico che il 6 ottobre 2020 Goldoni Spa, parte del Gruppo Arbos controllato da Lovol Group"comunica che il Tribunale di Modena ha ammesso l'azienda alla procedura di concordato preventivo. Il Tribunale - prosegue la nota - si è pronunciato in modo favorevole ritenendo la proposta concordataria idonea a garantire la ristrutturazione e la soddisfazione dei crediti e, contestualmente all'omologa del piano, il Tribunale ha delegato il giudice Pasquale Liccardo alla procedura di concordato e il commercialista Paolo Rinaldi quale commissario giudiziale. Goldoni - si conclude il testo - si coordinerà fin da subito con gli organi della procedura concorsuale al fine di dare esecuzione al piano proposto".
 

L'altro punto di vista

Curiosando apprendiamo che secondo quanto riferito dall'assessore allo Sviluppo economico dell'Emilia Romagna, Vincenzo Colla, il Tribunale nutre qualche perplessità e si aspetta risposte dalla proprietà. Sarebbe fissato per il 21 gennaio prossimo un incontro con i creditori e, nel frattempo, il Tribunale - che a quell'epoca potrebbe anche rigettare il concordato decidendo che non sussistono le condizioni - chiede la consegna del marchio e la liberatoria dei 50 milioni di euro di crediti all'interno del Gruppo. Due aspetti, come spiega Colla, fondamentali per garantire la continuità dell'azienda.
 

Liquidatorio o in continuità, la differenza è grande

La buona notizia che lascia aperte le speranze di non chiudere una pagina storica della meccanica agricola, è che si sta lavorando per procedere verso un concordato in continuità, nonostante la richiesta presentata dalla proprietà e annunciata durante l'incontro al Mise lo scorso 18 settembre fosse di concordato liquidatorio.
Ma cosa cambia? Un concordato preventivo in continuità non prevede, a differenza della procedura di concordato liquidatorio, che vi sia un mutamento strutturale dello scopo dell'impresa da lucrativo a liquidatorio e che il debitore si liberi delle proprie obbligazioni ponendo a disposizione l'intero patrimonio. Nel concordato preventivo liquidatorio l'attività nel periodo interinale è volta alla mera conservazione del patrimonio, in quello in continuità lo stesso debitore può intraprendere nuove operazioni.

Vincenzo Colla aggiunge che sono in atto discussioni informali con il ministero e con realtà industriali importanti ma si tratta di possibili soluzioni attuabili solo all'interno della procedura di concordato.

Nel frattempo i lavoratori proseguono il presidio in corso davanti ai cancelli dell'azienda da oltre un mese. Non siamo di fronte ad una soluzione rapida e nemmeno indolore. I sindacati chiedono di trovare soluzioni che garantiscano a potenziali acquirenti la possibilità di produrre e commercializzare con il marchio Goldoni così da poter riprendere le attività lavorative.
Possibile e attesa la convocazione a breve di un nuovo tavolo da parte della sottosegretaria allo Sviluppo economico della regione Alessandra Todde.