Anche Yanmar, produttore di trattrici da 20-60 cavalli (distribuite in Italia da Oberto), vuole scrivere parte della storia e punta sui nuovi trattori YM3 capaci di scambiare dati e YT, più simili a robot che a mezzi tradizionali. A queste novità viste in anteprima ad Agritechnica 2019 si aggiungono due robot in fase prototipale messi a punto da Yanmar R&D Europe con sede in Toscana.
Robot tractor Yanmar YT 5113A ad Agritechnica 2019
Trattori Yanmar aperti al dialogo
Pronti ad offrire affidabilità e performance elevate in Europa, i modelli compatti YM347 da 47 cavalli e YM359 da 60 cavalli completano l'esistente serie YT3. Progettati sulla base delle richieste dei clienti e larghi appena 1.420 millimetri, combinano produttività e versatilità risultando adatti per operazioni agricole, di cura del paesaggio o di manutenzione del verde, svolte anche in spazi ristretti (ad esempio, tra i filari).Gli YM3 possiedono il sistema di telemetria SmartAssist Remote SA-R (standard) che consente il monitoraggio a distanza dello stato e della posizione, mediante un'app per computer o smartphone, e segnala il superamento di parametri prestabiliti con alert, utilissimi per migliorare gli interventi di manutenzione e ridurre i tempi di fermo. Il sistema si rivela prezioso anche nella pianificazione delle attività.
Tecnologia all'avanguardia anche sotto il cofano. I motori common rail Yanmar TNV Stage V da 2.2 e 3.3 litri, tramite il controllo elettronico dell'iniezione diretta ottimizzano la combustione e riducono consumi e costi. Abbinata al propulsore poco suscettibile allo stallo, una trasmissione 12x12 completamente sincronizzata fornisce un cambio di velocità regolare su tutta la gamma. Disponibili un serbatoio da 50 litri e una leva per la selezione del tipo di trazione.
Yanmar YM359A da 60 cavalli in frutteto
Il comfort non manca sugli YM347 e 359, dotati di un cofano con design a naso inclinato per un'ottima visibilità, un assale anteriore collaudato e un telaio Rops in posizione centrale. Il posto guida vanta comandi progettati ergonomicamente, sedile a sospensione regolabile e presa per la ricarica di dispositivi mobili (di serie). Completano l'equipaggiamento Pto e valvole per gli attrezzi posteriori, nonché un attacco a tre punti compatibile con gli accessori di cat. I e II.
Modello YT, più lavoro con meno operatori
Yanmar punta ad espandere il business in Europa senza perdere di vista il Giappone, dove la manodopera è sempre più scarsa per via dell'invecchiamento degli agricoltori e dell'ingresso di pochi giovani in agricoltura. Per risolvere il problema, la casa ha lavorato con l'Università di Hokkaido allo sviluppo del trattore robot YT 5113 che si muove senza pilota automatizzando le operazioni in campo.Già testato in scenari reali, l'YT apre la strada alla realizzazione di trapiantatrici di riso e mietitrebbie autonome che - se ottimizzate in termini di velocità, sicurezza e precisione - renderanno la professione dell'agricoltore più accessibile e attrattiva.
Un sensore integrato nel trattore identifica gli ostacoli sul cammino prevenendo le collisioni, mentre l'Engine control unit - Ecu regola in automatico sia il regime del motore sia la velocità di marcia in base alle condizioni operative.
Yanmar YT 5113A, funzionante anche senza conducente
L'operatore può azionare e controllare in qualsiasi momento il trattore (anche due contemporaneamente) grazie al Gps e al sistema di telemetria per lo scambio di dati. Inoltre, può monitorare la situazione in campo mediante una telecamera che invia immagini sul tablet. È in fase di sviluppo un'interfaccia utente più intuitiva, utilizzabile su tablet.
Robot: l'ambiente e il portafoglio ringraziano
Presto i trattori dovranno condividere i campi con piccoli robot, come i due prototipi nati nell'ambito del progetto Smash (Smart machine for agricultural solutions hightech), a cura di Yanmar R&D Europe e di altri dieci partner. Finanziato dall'Unione europea e dalla Regione Toscana, il progetto ha permesso - in due anni - lo sviluppo di soluzioni robotiche capaci di lavorare ventiquattro ore al giorno garantendo ottimi risultati, nonché un impatto sull'ambiente e costi di produzione inferiori rispetto alle macchine convenzionali.I robot - uno testato in vigneto in provincia di Pisa, l'altro su spinaci - sono di fatto piattaforme modulari che raccolgono dati su colture o suoli e li inviano in tempo reale facilitando il processo decisionale degli operatori. Inoltre, eseguono lavorazione del terreno e diserbo meccanico con attrezzature dedicate. "Ci siamo occupati dello sviluppo dei sistemi di stima e controllo per la navigazione autonoma, della movimentazione del braccio robotico e dell'integrazione software dei componenti realizzati dagli altri partner" afferma il team di Yanmar R&D Europe.
Equipaggiano entrambi i robot - alimentati a batteria - otto motori elettrici (quattro per la trazione delle ruote, quattro per la sterzatura) e un sistema di localizzazione composto da camere, sensori inerziali, due antenne Gps, un Lidar. L'integrazione delle informazioni di tutti i sensori fornisce un'ottima stima della posizione del robot rispetto al campo. "La traiettoria del robot viene programmata dall'operatore sulla mappa tramite un portale web, con cui è possibile controllare e monitorare lo stato del robot direttamente dalla sede centrale" precisa lo staff.
Accompagnano i robot in campo un braccio robotico multifunzione e un drone. "In vigna il braccio monitora lo stato di salute delle piante tramite una camera ed effettua un trattamento localizzato dove necessario, mentre in orticoltura preleva campioni geolocalizzati di piante per successive analisi e raccoglie eventuali rifiuti" spiegano i tecnici Yanmar. Il drone, dotato di camere spettrali, è usato per la creazione di ortofoto e mappe, utili alla generazione di traiettorie, e per il controllo dello stato di salute delle colture.
I partner del progetto Smash - che termina a fine 2020 - continueranno a collaborare in futuro. "Stiamo discutendo sugli ulteriori sviluppi delle soluzioni robotiche e su possibili piani di commercializzazione. Utilizzeremo i due prototipi per promuovere l'utilizzo di robot in agricoltura e per testare nuove tecnologie" conclude il team R&D.