Sono in arrivo nelle Marche 22 milioni di euro per i contributi ai giovani agricoltori.
La Regione infatti ha stabilito i criteri e lo stanziamento per il prossimo bando per il primo insediamento che, oltre ad un contributo a fondo perduto, fornirà aiuti per la realizzazione di investimenti aziendali.
Al bando, che sarà attivato sulla programmazione del complemento dello Sviluppo Rurale 2023-2027, potranno partecipare tutti i giovani, di età non superiore ai 40 anni, che aprono per la prima volta una partita Iva agricola o entrino a capo di una azienda già esistente.
Dei 22 milioni di euro stanziati, 6 milioni saranno per il premio giovani: un contributo diretto a fondo perduto di 35mila euro a testa, aumentabile a 50mila euro nel caso di zone con problemi di sviluppo.
Dei restanti 16 milioni, 12 milioni saranno destinati a contributi per finanziare gli investimenti produttivi aziendali, 2 milioni per gli investimenti ambientali e per il benessere degli animali, e gli altri 2 milioni per finanziare la trasformazione dei prodotti aziendali e per i progetti di agricoltura sociale, con la realizzazione di agrinido, servizi educativi e sociali, sempre da parte dei nuovi giovani agricoltori.
L'obiettivo come sempre è quello di favorire il ricambio generazionale e promuovere l'imprenditorialità giovanile in agricoltura, un settore chiave e caratterizzato da una elevata qualità a livello marchigiano, come hanno sottolineato il presidente Francesco Acquaroli e l'assessore all'Agricoltura regionale Andrea Maria Antonini.
Secondo i dati del censimento dell'agricoltura del 2022 realizzato dall'Istat, la percentuale di giovani che hanno rilevato una azienda da un familiare o da un parente nelle Marche si attesta intorno al 9%, mentre tra le nuove aziende, solo il 13% è stata aperta da persone di non più di 40 anni di età.
Ora non rimane che aspettare la pubblicazione del bando e l'apertura dei termini per la presentazione delle domande che, stando a quanto detto dalla Regione, dovrebbero essere cose imminenti.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Regione Marche