Leggiamo sempre troppo poco di Europa (Unita). In Italia le cronache hanno riportato quasi a margine delle dimissioni del vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans, padre del Green Deal. Della strategia del Green Deal sappiamo che ha portata epocale ed è fortemente orientata a ridurre l'impatto ambientale di tutte le attività economiche dell'Unione. Dal Green Deal discendono numerose altre azioni comunitarie, fra cui anche la recente Politica Agricola Europea, che ha ambiziosissimi obiettivi a proposito di sostenibilità ambientale.
Timmermans si è ritirato dall'attività della Commissione per partecipare, quale candidato, alla guida del Fronte Progressista alle elezioni olandesi. Timmermans dovrà fronteggiare (udite, udite) il neonato e temibilissimo partito dei contadini: un partito che ha avuto un formidabile sviluppo nell'ultimo anno da 1 a 19 seggi nelle scorse elezioni di marzo). Il partito dei contadini olandese è nato dopo che l'ex premier Mark Rutte ha deciso di dimezzare le emissioni di azoto (i nitrati) nel paese entro il 2030.
La conseguenza sarebbe la chiusura di 11.200 allevamenti, con la riduzione di circa 1/3 del patrimonio bovino e suino olandese. Il che ha ovviamente causato l'ira e la pronta reazione politica del mondo agricolo con la costituzione del Partito Contadino.
Alla Commissione, Timmermans sarà sostituito in qualità di commissario per il clima dal connazionale Wopke Hoekstra - non esattamente un ambientalista oltre che piuttosto scettico sul Green Deal.
Per addolcire la pillola al Parlamento, Ursula von der Leyen ha affiancato a Hoekstra come commissario al Green Deal lo sloveno Maroš Šefcovic: pare che i rapporti fra i due non saranno dei più semplici.
La politica fortemente ambientalista dell'Ue pare oggi messa da più parti in discussione, a partire soprattutto dai provvedimenti sui veicoli elettrici: una nuova stagione di discussione pare profilarsi per il futuro.