Filiera del grano duro e della pasta, nuovo Distretto dell'Aceto Balsamico. L'Emilia Romagna cala gli assi su alcune delle sue punte di diamante dell'agroalimentare. In Valle d'Aosta nuovi bandi Psr per giovani agricoltori e trasformazione dei prodotti.
Emilia Romagna
Grano duro alta qualità, rinnovato l'accordo triennale tra Barilla e cerealicoltori
È stato siglato, in sede presso la Regione, il rinnovo dell'accordo triennale fra Barilla e i produttori di cereali dell'Emilia Romagna, che rafforza una filiera tutta emiliano romagnola per la produzione di pasta Barilla, sotto l'insegna di una sempre più importante attenzione all'ambiente e alla redditività delle imprese agricole.
L'accordo è stato firmato dalla multinazionale della pasta di Parma con la Società Produttori Sementi e le principali organizzazioni dei produttori cerealicoli in Regioni: Op Grandi Colture Italiane, Op Cereali, Consorzio Agrario Terrepadane, Consorzi Agrari d'Italia e Consorzio Agrario di Parma. L'accordo prevede un impegno all'acquisto da parte di Barilla per oltre 360mila tonnellate, pari a un quinto del totale acquistato in Italia dall'Azienda parmense, con una cadenza di 120mila tonnellate all'anno, da produrre in una superficie di oltre 20mila ettari.
"Si tratta di un accordo di estrema attualità - ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi - in un momento caratterizzato da difficili congiunture: le tensioni sui mercati dei cereali aggravate dal conflitto russo ucraino e gli aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche, oltre che dei fertilizzanti, che hanno fatto salire le quotazioni come non si vedeva dalla precedente crisi dei prezzi del 2007-2008. In questi sedici anni il progetto oltre a raggiungere gli obiettivi ha portato al miglioramento organizzativo e alla realizzazione di una filiera integrata che produce un grano di elevata qualità. Si tratta di uno strumento fondamentale per migliorare la programmazione, garantire la stabilità del comparto e la redditività degli agricoltori".
La durata triennale dell'accordo consente inoltre agli agricoltori di accedere ai contributi previsti dal Ministero dell'Agricoltura relativi al "Fondo grano duro", istituito allo scopo di rafforzare la filiera grano-pasta nazionale. Per il 2023 il Fondo ammonta a 14 milioni di euro. I prezzi individuati nel rinnovo dell'intesa seguono due modalità; il prezzo garantito (prefissato) e il prezzo di mercato determinato per una quota dal listino della Borsa Merci di Bologna, legate alla qualità raggiunta in termini di contenuto proteico del prodotto. Sono poi previste specifiche premialità basate su diversi fattori: l'adesione al disciplinare di produzione, le pratiche colturali sostenibili, le modalità di stoccaggio, la programmazione delle consegne e l'uso delle tecniche colture più adatte e sostenibili.
"Attraverso i contratti di coltivazione triennali continuiamo a supportare la produzione di grano duro italiano di qualità, remunerando adeguatamente gli agricoltori - sottolinea Luigi Ganazzoli, responsabile acquisti di Barilla - allo stesso tempo stiamo riscontrando una riduzione dell'impatto ambientale grazie alla crescita del progetto grano duro sostenibile. Conferiamo inoltre il nostro interesse nel promuovere l'uso di tecnologie informatiche ad oggi disponibili per le coltivazioni e investendo nella ricerca di nuove varietà".
Modena, nasce il Distretto dell'Aceto Balsamico Tradizionale
È nato in Regione il Distretto dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, di cui è promotore il Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico, costituita da 183 acetaie. "La costituzione del Distretto dell'aceto balsamico tradizionale di Modena è un ulteriore passaggio per la valorizzazione del prodotto - sottolinea l'assessore Alessio Mammi - come Regione continuiamo a lavorare al fianco dei Consorzi e delle imprese per tutelare i nostri prodotti, valorizzarne la qualità e promuoverli sui mercati internazionali. Il distretto servirà a sostenere e salvaguardare il sistema produttivo agricolo e agroalimentare collegato a questo importante prodotto per il territorio modenese".
Valle d'Aosta
Psr, 1 milioni per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
È stato aperto lunedì 23 gennaio scorso il bando del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 finalizzato a sostenere aziende agricole e Pmi di fronte all'aumento delle spese dovuto all'impennata dei costi dell'energia per la guerra in Ucraina. La scadenza per le domande è posta per martedì 28 febbraio 2023. Il sostegno prevede l'erogazione di un contributo a fondo perduto a favore delle aziende agricole e Pmi operanti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. L'importo dell'aiuto varia da un minimo di 3.500 euro fino a un massimo di 15mila euro per le aziende agricole, fino a 30mila euro per le Pmi. Il fondo totale ammonta a poco più di 1 milione di euro.
Psr, nuovi fondi per i giovani agricoltori
Via libera alla riapertura del bando per il primo insediamento dei giovani agricoltori, con un'erogazione di sostegno prevista di 35mila euro come importo minimo, elevato fino a 40mila euro per le aree rurali particolarmente marginali. Il contributo massimo può essere al massimo di 50mila euro se sussistono sia il carattere di marginalità territoriale sia la costituzione di una nuova azienda. Anche per questo bando le domande devono essere presentate entro martedì 28 febbraio 2023.