Sta per essere aperto in Umbria il bando per finanziare lo sviluppo di attività extra-agricole che siano di supporto allo sviluppo rurale.

 

Il bando, denominato appunto "Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole", verrà attivato sulla sottomisura 6.4 del Psr e ha come obbiettivo quello di incentivare la ripresa socio-economica delle aree rurali attraverso la creazione di nuove attività nel settore extra-agricolo; il tutto con particolare attenzione per le zone più marginali della regione.

 

Per farlo ci sono a disposizione 1,2 milioni di euro, provenienti dalle risorse aggiuntive comunitarie del fondo Euri (European recovery instrument – lo strumento europeo per la ripresa).

 

Il bando è attivo su tutto il territorio regionale, ad eccezione delle aree urbane di Perugia e di Terni.

 

Con le risorse del bando potranno essere finanziate:

  • attività legate al turismo rurale;
  • esercizi commerciali specializzati per la vendita o la somministrazione di prodotti agroalimentari o di prodotti artigianali locali;
  • attività artigianali per il recupero delle attività e dei prodotti della tradizione rurale locale;
  • attività di servizi collettivi rivolti alla popolazione rurale, come servizi sociali, educativi e la diffusione dell'uso degli strumenti informatici.

Essendo però un bando per attività extra-agricole, sono escluse dal finanziamento le attività agrituristiche, le fattorie didattiche e le fattorie sociali.


Al bando possono partecipare infatti le imprese classificate come micro e come piccole, non agricole e con sede in Umbria e che non abbiano ancora iniziato l'attività, ma siano registrate alla camera di commercio con l'annotazione 'costituzione di impresa individuale senza immediato avvio dell’attivita’ economica'.

 

Nel dettaglio potranno essere finanziate le spese di:

  • la ristrutturazione e il miglioramento dei fabbricati e delle aree esterne ad essi;
  • l'acquisto di beni mobili, di attrezzature e strumentazioni;
  • l'acquisto di hardware e software e l'acquisizione di brevetti, licenze e certificazioni.

Sono finanziabili anche parte delle spese per eventuali certificazioni e parte delle spese generali come le spese di progettazione e l'onorario dei professionisti.

 

Per poter accedere al contributo deve essere sostenuta una spesa compresa tra una minima di almeno 25mila euro e una massima di 100mila euro.

 

Il contributo verrà poi calcolato in base all'entità della spesa sostenuta, ma non potrà superare i 200 mila euro distribuiti su tre anni di esercizio.

 

Il contributo sarà anche cumulabile con altri contributi regionali, nazionali o comunitari, nei limiti di leggi previsti per la cumulabilità degli aiuti.

 

Le domande devono essere inviate ad Agea entro il 31 gennaio 2023.


Per tutti i dettagli si rimanda al testo completo del bando.