È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso il Decreto firmato dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla Politica Agricola Comune per ottenere il pagamento di inverdimento più noto come greening, in forza della Decisione di Esecuzione della Commissione europea numero C (2022) 1875 del 23 marzo 2022.
 
Oltre 200mila ettari di terreni potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati a cereali e leguminose mantenendo il titolo di superficie greening nella domanda unica 2022, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all'alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dall'invasione russa dell'Ucraina.
 
Si tratta, in sostanza, di una deroga per il 2022 alle regole della Politica Agricola Comune, per sopperire alla mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole a causa del conflitto in Ucraina e sulla interpretazione della quale AgroNotizie ha già scritto.

 

Copagri: "Con gli incolti potremmo coltivare un milione di ettari in più"

"Si tratta di deroghe concordate qualche mese fa in considerazione del forte impatto sulla domanda e sull'offerta dei prodotti agricoli causato dalle tensioni geopolitiche ancora tristemente in atto sul versante comunitario orientale", ricorda il presidente di Copagri Franco Verrascina, spiegando che "con l'entrata in vigore del Decreto Mipaaf si deroga a talune condizioni necessarie a ottenere il pagamento di inverdimento, dando agli agricoltori la possibilità di utilizzare, per il pascolo, la fienagione o la coltivazione, i terreni lasciati a riposo, su cui viene inoltre consentito l'utilizzo di prodotti fitosanitari".

 

A questo punto gli agricoltori possono iniziare a programmare le semine su questi terreni, tenendo presente che la deroga, al momento, scade il 31 dicembre 2022. Con l'apertura delle Efa, Aree di Interesse Ecologico, previste dalla Pac viene eliminato l'obbligo di riposo permanente per il 5% delle superfici agricole Ue e si dà ai produttori agricoli la possibilità di recuperare circa 9 milioni di ettari; per l'Italia, tutto ciò si traduce nel recupero di oltre 200mila ettari di terreni a riposo.

 

"Potrebbero arrivare fino a circa 1 milione di ettari considerando anche i terreni incolti o abbandonati", sottolinea in proposito Verrascina, ad avviso del quale "tale rilevante disponibilità di terre dovrà servire a incrementare la produzione interna di mais, grano e soia, così da continuare a lavorare per massimizzare le produzioni e puntare con sempre maggiore decisione verso l'autonomia alimentare, contribuendo concretamente al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari".