In Sardegna quello della invasione delle cavallette è un problema che si ripete ciclicamente. L'ultimo episodio - segnalato tre giorni fa - è la terza replica di quanto avvenuto per la prima volta, e con questi numeri, nella tarda primavera del 2019, con epicentro le campagne intorno a Ottana che si affacciano sul Tirso. Lo scorso anno le cavallette hanno nuovamente fatto la loro comparsa in numero ancora maggiore interessando un vasto territorio che, dalla piana di Ottana, si è diffuso lungo il Tirso fino al Goceano, con un'enclave nella Sardegna meridionale in agro di Escalaplano.
"Già dalla prima invasione del 2019 e nella successiva del 2020 - ricorda il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis - abbiamo denunciato e monitorato la situazione chiedendo interventi urgenti per ristorare le aziende agricole danneggiate e di prevenzione per evitare il diffondersi e il protrarsi negli anni di queste orde devastatrici".
Nel corso dell'ultimo biennio le aziende agricole coinvolte hanno visto scomparire in pochi giorni il frutto del lavoro di mesi, costringendo inoltre gli allevatori all'ulteriore spesa per l'acquisto di foraggio e mangime per sostenere il bestiame. Quella delle cavallette è una ulteriore calamità, legata ai cambiamenti climatici ed alle terre incolte, frutto della crisi delle campagne, che sta mettendo in ginocchio l'intero comparto.
"Da diversi giorni - dice il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra - riceviamo decine di denunce supportate da materiale documentale e video che attestano la ricomparsa delle cavallette. Stiamo monitorando la situazione con il diretto coinvolgimento delle aziende interessate".
"Purtroppo, come era stato abbondantemente previsto - evidenzia Serra -, la schiusa di milioni di uova metterà a dura prova ancora una volta centinaia di aziende agricole, con una diffusione a macchia d'olio che rischia di radere al suolo migliaia di ettari, divorando pascoli, colture foraggere in asciutto e in irriguo ed in alcuni casi anche le ortive".
"Le reiterate denunce di Coldiretti Nuoro Ogliastra degli anni scorsi - ricorda Leonardo Salis - hanno fatto il giro del mondo, ma nonostante tutto sono state sottovalutate e non hanno trovato riscontro in quanto non sono state accompagnate, purtroppo, da robuste campagne di prevenzione, la più importante delle quali l'abbiamo individuata, con il supporto degli esperti del settore, nell'aratura dei territori interessati. Questi mancati interventi, come più volte annunciato, hanno ad oggi determinato lo stesso problema, amplificato dal fatto che le cavallette si sono moltiplicate".
I 400mila euro annunciati e stanziati dalla Giunta regionale per gli agricoltori danneggiati dalle cavallette, ad oggi non ancora corrisposti, sono - secondo Coldiretti Sardegna - assolutamente insufficienti. I tecnici dell'agenzia Laore, lo scorso anno, hanno stilato un rapporto evidenziando un danno complessivo superiore al 40% per oltre 40mila ettari interessati. Numerose aziende e aree interessate dal fenomeno, contigue e non, non sono state geolocalizzate e pertanto sono state escluse dalle perimetrazioni territoriali.
In questi giorni il presidente e il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, con la collaborazione dei sindaci delle amministrazioni comunali già coinvolte in questa nuova invasione, hanno elaborato delle proposte e delle richieste indirizzate agli assessori regionali all'Ambiente e all'Agricoltura. "Abbiamo chiesto un incontro urgente con gli assessori all'Ambiente e all'Agricoltura - riepiloga Salis - perché visitino gli areali interessati e condividano con il territorio la strategia da adottare per trovare soluzioni immediate e per creare in prospettiva i presupposti per l'attuazione delle misure preventive finalizzate alla risoluzione definitiva del problema".