All'evento - organizzato online dalla Rete rurale nazionale del ministero - anno partecipato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, i presidenti delle Commissioni Agricoltura del Parlamento, il presidente della Conferenza delle regioni, il ministero per il Sud e la coesione territoriale, il ministero della Transizione ecologica, il ministero della Salute, le principali associazioni del settore, le Organizzazioni professionali, le sigle sindacali, e il mondo della cooperazione.
L'obiettivo comune - viene spiegato - è di riuscire ad avviare un percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e della società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del nuovo Psn.
"Questa riunione è punto di partenza e non un punto di arrivo - osserva Patuanelli - la sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa, affascinante per il nostro Paese, che è quella di costruire un sistema agricolo che possa disegnare un nuovo volto per l'agricoltura che vogliamo nel prossimo decennio. Un'agricoltura fatta di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale".
Con l'emergenza Covid-19 sono stati messi in evidenza alcuni problemi dei contesti territoriali rurali, come la carenza dei servizi e delle infrastrutture, i ritardi sulla digitalizzazione di alcune aree e le nuove tecnologie. Ma allo stesso tempo - viene messo in rilievo – sono emerse "in questo difficile anno le potenzialità delle aree rurali, soprattutto in termini di qualità della vita come opportunità per un ripensamento e un rilancio dello sviluppo".
"Sei sono gli obiettivi principali e strategici del Pnrr - prosegue il ministro - che potranno poi essere declinati in diversi sotto obiettivi: potenziare la competitività delle aziende e delle filiere, migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, e infine efficientare il sistema di governance, rafforzando le strutture di gestione amministrative a livello nazionale e regionale e costruire un quadro regolamentare semplice ed adeguato alle nuove sfide e alle nuove esigenze".