Burian non risparmia le regioni del Sud, ma si accanisce prevalentemente sulla Puglia. E l'arrivo del gelo in questa regione, con neve e ghiaccio ed il brusco abbassamento delle temperature, potrebbe compromettere la produzione di peschi e mandorli già fioriti, ma ad essere colpiti sono anche gli ortaggi vernini come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti dell'ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico che si è abbattuta sulle coltivazioni soprattutto nella giornata del 14 febbraio scorso.

L'ondata di gelo - sottolinea la Coldiretti Puglia - arriva infatti dopo un mese di gennaio segnato da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo.
L'organizzazione agricola, nel sottolineare il rischio di un danno a fruttifere e orticole in pieno campo, sottolinea anche come "lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra e delle stalle, dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie".

Coldiretti Puglia sottolinea come anche questa ondata di gelo, sopravvenuta a temperature ben al di sopra dei 15 gradi, è evidente "conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi" .

L'organizzazione ricorda ancora che il cambiamento climatico costa "ben oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".