"L'Oi sta lavorando per dotare la filiera di nuovi strumenti operativi utili a contrastare le fitopatie più insidiose e minimizzare i danni al comparto - commenta Rabboni -. A questo scopo siamo riusciti, nel corso del 2019, ad attivare, in collaborazione con altri partner, risorse pubbliche e private per un ammontare complessivo di 615mila euro a favore del miglioramento della produzione del pomodoro: 76mila per le prove varietali, 485mila per i gruppi operativi per l'innovazione 'difesa dal ragnetto rosso' e 'immagini satellitari', 3.500 per la distribuzione nei campi degli 'antagonisti' del ragnetto e, a breve, un 'anticipo' di 50mila euro dell'indennizzo regionale spettante agli agricoltori danneggiati nel 2019 dalla Ralstonia".
Il dettaglio dei servizi generati
L'Oi ha finanziato per 76mila euro il progetto delle prove varietali per incrementare la qualità e la resistenza della materia prima in collaborazione con l'azienda agraria sperimentale Stuard e Sata a Parma e Piacenza e in collaborazione con Astra innovazione e sviluppo in provincia di Ferrara.L'Oi inoltre ha investito 50mila euro nel progetto "Idra", il gruppo operativo per l'innovazione nato per contrastare la presenza del ragnetto rosso, l'acaro che minaccia il pomodoro, nell'ambito di un costo complessivo di 250mila euro, cofinanziato per il 70% dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto impegnerà, fino alla primavera del 2020, il Consorzio agrario Terrepadane (ente capofila), l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Ainpo, il Centro di formazione, sperimentazione ed innovazione Tadini e quattro aziende agricole della provincia di Piacenza.
Nell'ambito delle attività di contrasto al ragnetto rosso l'Oi ha inoltre investito 3.500 euro anche per la sperimentazione della lotta biologica con l'utilizzo dei fitoseidi, acari predatori del ragnetto.
Infine tra i progetti attivati dall'Oi e cofinanziati al 70% dalla Regione, c'è il Gruppo operativo per l'innovazione "monitoraggio dei campi di pomodoro con le immagini del satellite dell'Agenzia spaziale europea". "In questo caso – spiega Rabboni - le immagini satellitari dei campi di pomodoro, opportunamente analizzate e interpretate, permetteranno l'individuazione precoce di eventuali malattie delle piante, il monitoraggio dello sviluppo fenologico del pomodoro in relazione ai diversi andamenti climatici e la verifica delle superfici effettivamente coltivate. Tutte informazioni utili alla ottimizzazione della gestione agronomica e alle relazioni di filiera". Il Goi avrà una durata di 30 mesi (dal 1° marzo 2020 al 31 agosto 2022) e coinvolgerà diversi partner tra i quali Crpv, Centro ricerche produzioni vegetali; Università Cattolica del Sacro Cuore; Dinamica; Agronica, Citimap e sette industrie di trasformazione del pomodoro.
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