In breve
-
Nel pavese perdono la vita quattro persone intente al lavoro in un'azienda zootecnica. Prevenzione e formazione le parole d'ordine per il futuro. Da non dimenticare.
-
La ministra dell'Agricoltura si dice a favore del Ceta, l'accordo commerciale fra Ue e Canada. Ed è subito polemica.
-
Timida apertura verso le coltivazioni Ogm. Alla fine la scienza avrà diritto di parola su questo controverso argomento.
-
L'export di vino italiano continua a macinare successi, ma sugli scenari futuri pesano le conseguenze della Brexit e l'inasprimento dei dazi conseguente alla disputa commerciale fra Usa e Cina.
-
Tutte le previsioni sull'andamento della vendemmia sono concordi nell'anticipare un calo produttivo, che però premia la qualità.
-
L'invasione di cimici asiatiche si fa sempre più pressante e aumentano di conseguenza i danni alle coltivazioni. Agricoltori in piazza per chiedere interventi e sostegni.
-
La Xylella arriva in Francia e si punta il dito contro l'Italia che non avrebbe fatto abbastanza per contenere questa patologia.
-
Sull'impiego degli agrofarmaci pesa il dissenso della pubblica opinione. Tanto che c'è chi ha indetto un referendum per abolirli.
-
Una risposta arriva dalla ricerca, al lavoro per mettere a punto piante sempre più resistenti e come tali meno bisognose di interventi, che pure non vanno demonizzati.
Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Ancora tragedie
E' passato qualche giorno e non se ne parla più, ma la tragedia con quattro persone decedute per un gravissimo incidente sul lavoro in un'azienda zootecnia del pavese non va dimenticata.Un drammatico episodio del quale il 13 settembre si sono occupati tutti i giornali e fra questi il “Corriere della Sera”, “Il Sole 24 Ore”, “Il Fatto”, solo per citarne alcuni.
Di decessi sul lavoro se ne contano da inizio anno oltre 600 e anche in agricoltura è necessaria una campagna di prevenzione degli infortuni.
Bisognerebbe ricordarsene sempre e non solo in occasione di qualche evento drammatico.
Dal Ceta agli Ogm
E' allora importante fare formazione e su questo argomento la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, afferma dalle pagine de “La Stampa” che la sfida per la sicurezza va combattuta investendo sulla prevenzione.Delle iniziative della neo ministra si occupa poi “Il Fatto” del 14 settembre, questa volta parlando degli accordi commerciali che Bruxelles intende siglare con il Canada (il Ceta) e che raccolgono il favore della Bellanova.
Argomento che però si scontra con il parere del tutto opposto di altre componenti del Governo, come ricorda lo stesso quotidiano “Il Fatto”.
Le critiche al Ceta continuano su “Libero” che il 15 settembre ospita una lettera con le molte firme della Rete salentina dei coltivatori, che ricordano come questo accordo fra Unione europea e Canada sia una sorta di cavallo di Troia ai danni delle produzioni italiane di qualità.
Alle discussioni che coinvolgono la neo ministra, si aggiungono in queste ore le dichiarazioni di "apertura" ad un possibile impiego degli Ogm.
Un argomento che non mancherà di scaldare il dibattito e del quale ci dà un'anticipazione il quotidiano cremonese “La Provincia” del 18 settembre.
Già il 19 settembre insorgono dalle pagine de "Il Manifesto" i rappresentanti delle produzioni biologiche, ribadendo la loro contrarietà agli Ogm.
Di Ogm si dovrà parlare non solo a Roma ma anche a Bruxelles, che intanto si prepara a rimettere mano alla Politica agricola comune (Pac) e le anticipazioni che giungono a questo proposito non sono confortanti.
Ne parla “Il Messaggero” del 15 settembre, confermando le possibilità di un taglio alle risorse destinate ai campi, che potrebbero perdere circa 3 miliardi di contributi.
I trionfi del vino
Ad insidiare i conti delle aziende agricole si aggiungono le tensioni sui mercati internazionali, innescate dalle dispute commerciali fra Usa e Cina con l'inasprimento dei dazi.Ne potrebbero essere coinvolti, scrive “Italia Oggi” del 17 settembre, molti prodotti italiani e fra questi anche vini e formaggi.
A dispetto di questi scenari negativi, l'export italiano di vino continua a macinare successi e “Il Gazzettino” del 14 settembre informa che i risultati più brillanti sono conseguiti proprio sul mercato statunitense.
Conferma i buoni risultati raggiunti nell'export dei nostri vini il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, intervistato da “QN” del 16 settembre, che ricorda l'importanza di insistere sui mercati emergenti e sulla crescita della fascia "premium".
Vendemmia giù, qualità su
Mentre l'attenzione è puntata sui mercati stranieri, continuano le anticipazioni sull'andamento della vendemmia e “Il Gazzettino” del 14 settembre anticipa che anche per il Prosecco si delinea un calo della produzione, al quale fa però contraltare un'ottima qualità.Toni trionfali quelli usati dalla “Tribuna di Treviso” del 17 settembre che parla della miglior vendemmia degli ultimi quindici anni, confermando il calo della produzione e l'ottima qualità e infine con l'invito ai viticoltori a non anticipare i tempi della raccolta.
Con “L'Eco di Bergamo” del 15 settembre ci spostiamo sulle colline orobiche, dove la raccolta delle uve bianche segna un meno 30%, mentre si attende il 20 settembre per passare alla vendemmia del Merlot.
L'assalto delle cimici
Pesanti i danni causati dalla cimice, valutati in decine di milioni di euro e causa di situazioni che “Il Resto del Carlino” del 14 settembre definisce "drammatiche", anticipando la protesta che gli agricoltori hanno organizzato per richiamare l'attenzione verso questo problema.E' ancora "Il Resto del Carlino" che il 19 settembre dà conto degli esiti di questa protesta, che a Bologna si è posta l'obiettivo di portare all'attenzione del Governo i problemi del settore ortofrutticolo, nella morsa di una crisi di mercato aggravata dagli attacchi della cimice.
Non va meglio in Veneto e la “Cronaca di Verona” racconta l'esasperazione degli agricoltori che hanno portato il loro problema sul tavolo del prefetto.
La Regione Veneto, scrive "Il Gazzettino" del 19 settembre, ha raccolto rapidamente l'appello degli agricoltori mettendo a disposizione 2 milioni di euro destinati a fronteggiare l'emergenza cimice asiatica.
Catastrofico lo scenario dipinto dal “Corriere Bologna” del 17 settembre, secondo il quale in assenza di adeguati interventi l'invasione delle cimici asiatiche porterebbe nel volgere di cinque anni alla scomparsa delle pere.
A fare i conti con le cimici sono poi le nocciole, scrive “Italia Oggi” del 18 settembre, invocando il ricorso all'introduzione della vespa cinese, che della cimice è un'antagonista naturale.
Xylella senza freni
Per la Xylella aumentano le preoccupazioni per un suo possibile espandersi e la “Gazzetta di Bari” del 14 settembre conferma che a Locorotondo si moltiplicano i monitoraggi per verificarne la presenza.Nel frattempo la Xylella sembra aver raggiunto la Francia, notizia della quale si parla su “Italia Oggi” del 17 settembre, mettendo l'accento sulle insufficienti misure di controllo adottate in Italia.
Nello stesso giorno la “Gazzetta del Mezzogiorno” ospita il parere del sottosegretario all'Agricoltura, Giuseppe L'Abbate, che spezza una lancia a favore degli interventi con agrofarmaci, la cui pericolosità è sovente sopravvalutata.
Agrofarmaci nel mirino
Preoccupati dei possibili effetti secondari conseguenti all'uso di agrofarmaci sono invece alcuni amministratori locali, tanto che a Conegliano è indetto un referendum, in programma per il 24 novembre, con il quale si vorrebbe abolire il ricorso a questi prodotti. Ne dà notizia la “Tribuna di Treviso” del 18 settembre.Non ci sarà da stupirsi se prevarranno i voti a favore dell'abolizione dopo che i media continuano a creare allarmismo su questi temi.
Ultimo in ordine di tempo quello pubblicato sul settimanale “Venerdì” distribuito in edicola insieme a Repubblica del 13 settembre.
Le risposte della scienza
Rinunciare agli agrofarmaci, o più semplicemente ridurne l'impiego, è uno degli obiettivi degli studi che il Centro ricerche produzioni vegetali sta conducendo per la selezione di cultivar più resistenti a patogeni e infestanti, come si apprende il 18 settembre da “Italia Oggi”.Ancora “Italia Oggi” ospita un articolo sui risultati ottenuti nella ricerca sul genoma delle melanzane.
Un primo passo per la messa a punto di varietà resistenti.