La fiera parigina è un appuntamento di respiro mondiale che nell'edizione 2019 prevede la partecipazione di 1.800 aziende e più di 600mila visitatori provenienti da almeno 135 paesi diversi. Numeri che fanno del salone un punto di riferimento per tutti gli agricoltori, ma anche un evento centrale nel calendario politico francese, che i presidenti tradizionalmente usano come cartina di tornasole per la loro popolarità.
Come riporta il sito francese di informazione Terre-Net, Macron ha subito voluto rassicurare gli agricoltori ancora preoccupati per il loro futuro, assumendo il ruolo di difensore "patriota" del modello francese nella futura Politica agricola comune.
In un discorso di circa un'ora rivolto a 500 persone, tra cui molti giovani attivi nel comparto agricolo, il presidente ha promesso di "non mollare", difendendo "la forza del modello francese" e invocando una Pac "reinventata", in grado di garantire ai consumatori europei "un cibo accessibile e di qualità". "L'odierna Europa agricola è minacciata dall'esterno, di fronte a grandi potenze aggressive come la Russia, la Cina o gli Stati Uniti, ma anche dall'interno", ha dichiarato, facendo appello poi a una "sovranità alimentare, ambientale e industriale" del continente europeo e ad una minore competizione tra Stati membri.
Sebbene non sia stato platealmente contestato, i malumori non sono mancati. E non sarebbe potuto essere diversamente, in un paese come la Francia dove si suicida un agricoltore ogni due giorni, schiacciati da difficoltà di acceso al credito, esposizione finanziaria, mancanza di prospettive, depressione.
Se gli agricoltori francesi si aspettano molto dalla Pac, hanno anche esigenze immediate: vendere i prodotti a prezzi che permettano loro di vivere, ad esempio. Un produttore di latte della Côtes d’Armor, Stéphane Incrédule, ha posto l'accento proprio su questo tema. "Il nostro latte, per il 2018, viene pagato 320 euro a tonnellata, a fronte di un costo di 396 euro. Il prezzo del latte oggi è allo stesso livello di trenta anni fa", ha lamentato l'allevatore con l'agenzia di stampa francese France Presse.
"Aspetteremo le prossime mosse, ma sembra che i problemi dell'agricoltura siano stati recepiti", ha commentato Samuel Vandaele, segretario generale del sindacato dei Giovani agricoltori.
Sul fronte opposto Marine Le Pen, presidente del partito Rassemblement National, che ha etichettato come "falso" il discorso dell'inquilino dell'Eliseo. "Macron è stato particolarmente attento a non spiegare che il suo ambizioso progetto sulla Pac è in totale opposizione all'attuale riforma portata avanti da Berlino e Bruxelles", ha puntualizzato la leader di estrema destra.
Presente a Parigi anche il commissario europeo per l'Agricoltura, l'irlandese Phil Hogan, che ha dichiarato all'Afp di "condividere molto" della visione di Emmanuel Macron, "in particolare sulla vitalità degli agricoltori, la transizione ecologica e la modernizzazione della Pac"; con lui, il "negoziatore" della Brexit, Michel Barnier.
E proprio a proposito di Brexit, argomento che preoccupa non poco l'industria alimentare francese di cui il Regno Unito è terzo "cliente", Macron ha sostenuto che il prossimo bilancio della Pac, attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles, "dovrà riflettere le conseguenze dell'uscita della Gran Bretagna, ma senza ridurre di nemmeno un euro il budget previsto", e dovrà soddisfare gli obiettivi di tutela degli agricoltori e dei commercianti, trasformazione ecologica e passaggio generazionale (circa la metà degli agricoltori europei dovrebbe andare in pensione entro il 2022).
Macron ha anche ribadito le tendenze protezionistiche francesi sul commercio, legando qualsiasi nuovo accordo di libero scambio sui prodotti agricoli al rispetto dei requisiti ambientali, sanitari e sociali europei per garantire una concorrenza leale: "Per questo la Francia, a fianco della Commissione europea, si è opposta a tutti gli scambi negoziati con gli Stati Uniti sui prodotti agricoli".
Il capo dello Stato Macron ha inoltre insistito sulla necessaria protezione dei consumatori e sull'importanza degli agricoltori in materia di tutela ambientale: "Gli agricoltori sono impegnati più di chiunque altro nella salvaguardia del pianeta e della biodiversità. Anche per questo motivo - ha aggiunto - una parte significativa della prossima Pac deve essere dedicata all'ambiente".
Infine, un breve ma forte richiamo è andato alla questione glifosate: Macron ha ribadito il suo desiderio di smettere di usare questo agrofarmaco entro tre anni. "Siamo in grado di farlo - ha insistito davanti ai contadini riuniti -. Possiamo rendere i vigneti francesi i primi al mondo senza glifosate".