La domanda è legittima, perché come appare chiaro nella ricostruzione cronologica che segue, i dati nelle ultime settimane sono stati dati ai media in un certo disordine.
Anche se, a sentire quanto sostenuto appena ieri sera dall’assessore alle risorse agroalimentari di Regione Puglia, Leonardo di Gioia, e dal direttore generale dell’assessorato, Gianluca Nardone, si direbbe di sì, che il dato chiaro ci sia: olivi risultati infetti nel monitoraggio 2017-2018 ben 3058, somma aggiornata al 23 marzo 2018, quando cioè era stata già aggiornata la cartografia, che registrava l'avanzata della zona di contenimento, avvenuta il 19 marzo 2018 con la determinazione n.109 della Regione Puglia, e giorno della trasmissione del dato al Servizio fitosanitario nazionale, che lo ha inoltrato alla Commissione Ue a Bruxelles.
Una data affollata di momenti comunicativi quel 23 marzo, come si vedrà più oltre.
Tra l’altro il dato di 3058 viene fornito ieri per smentire l’affermazione di Coldiretti Puglia, che parlava di un incremento del 37,7% dei casi di Xylella nel solo mese di marzo 2018.
Ma proprio in mattinata di oggi, il profilo Facebook di Infoxylella, gestito da un gruppo di agrotecnici e agronomi impegnati nei monitoraggi, rilancia gli ultimi dati aggiornati del sito ufficiale di Emergenzaxylella, curato direttamente dal Servizio fitosanitario della Regione Puglia: e le piante infette in zona di contenimento, ad oggi, vengono invece indicate in 3046, quindi 12 in meno di quelle rivendicate dall’assessorato alle Risorse agroalimentari ieri, con un dato per altro aggiornato al 23 marzo.
Infoxylella, totale piante infette a quota 3046
“Sono stati pubblicati 8 nuovi certificati Seilge sul portale istituzionale della Regione Puglia dedicato alla batteriosi Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO - recita la nota di Infoxylella, che sottolinea - Questi nuovi 8 certificati attestano la presenza di 60 piante infette in zona di contenimento che si vanno ad aggiungere al totale delle piante infette comunicate con i precedenti aggiornamenti”.“Ad oggi il totale delle piante infette rilevate con il monitoraggio 2017-2018 iniziato l'estate scorsa ammonta a 3046" spiega la nota, che conclude citando la fonte e i numeri di serie dei certificati di analisi.
Accelerazione tra febbraio e marzo
Eppure, nei dati forniti ieri nella nota ufficiale da di Gioia e Nardone un altro numero non torna: si parla di 2980 piante infette già registrate tra la fine del 2017 e febbraio 2018, quindi nella pausa invernale del monitoraggio 2017-2018. Questo per voler smentire la tendenza in crescita data da Coldiretti nel mese di marzo.In realtà, secondo i dati dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, illustrati nella mattinata del 23 marzo 2018 nella conferenza stampa di presentazione delle misure del Programma di sviluppo rurale 2014–2020 volte a finanziare le estirpazioni ed i reimpianti in zona infetta, i casi nella fascia di contenimento risultano aumentati molto proprio tra gennaio e marzo, quando le piante di olivo colpite da Xylella fastidiosa sono passate da 735 (dato al 31 dicembre 2017) a 2924.
Con i casi censiti nell’allora area cuscinetto – che non furono però citati in conferenza stampa - si arrivava intorno ai 2986 esemplari totali di olivi colpiti dall’infezione, ma con questo dato complessivo fermo però all’8 marzo sul fronte area cuscinetto. Si poteva quindi ragionevolmente ipotizzare che fossero circa 3000 casi totali, volendo calcolare lo sfasamento temporale tra i dati della zona di contenimento, che si presume aggiornata al 23 marzo, e quelli della zona cuscinetto, estrapolabili dal dato totale d’infezione fermo all’8 marzo. Tutti questi dati di tendenza - pure ufficiali -sembrano essere stati smentiti giusto ieri sera dalla stessa Regione Puglia.
Ma non basta. Questi dati, forniti il 23 marzo mattina, sono oggi criticabili anche sotto un altro profilo: perché non dare già allora il dato complessivo delle piante infette, visto che l’aggiornamento cartografico dell’area di contenimento – dove si trovano a questo punto tutte le piante infette - era già avvenuto con la determinazione n. 109 di Regione Puglia il 19 marzo 2018 e che veniva presentato dalla dirigente del Servizio fitosanitario di Regione Puglia Anna Percoco in un convegno tenutosi lo stesso 23 marzo nel pomeriggio ad Ostuni durante il Premio Biol 2018? Un interrogativo sul quale possono addensarsi le più disparate ipotesi.
Su tutto resta un dato di fatto inequivocabile: la Xylella continua la sua marcia minacciosa verso nord.