A Foggia il grano duro fino nazionale all'ingrosso ieri, 6 settembre 2017, ha registrato un lieve calo sulla quotazione del 30 agosto scorso, sia nei valori minimi che in quelli massimi, durante una seduta nella quale la Borsa merci della Camera di commercio non segnala però il livello di attività.
 
Il grano duro è stato quotato ieri a 233,00 euro la tonnellata sui valori minimi (contro i 235 del 30 agosto) e 238,00 euro sui massimi (rispetto ai 240 della scorsa settimana). Questi gli esiti registrati dell'Osservatorio prezzi della Borsa merci della Camera di commercio del capoluogo pugliese stante le condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio".
Si tratta di valori che si presentano in calo rispetto alle ultime tre sedute nelle quali il cereale è stato quotato sempre a 240/235: 19 e 26 luglio e 30 agosto 2017.
 
Non si registrano invece novità sul fronte dei prezzi all'origine: quotazioni Ismea ferme a Foggia ad un prezzo medio di 232,50 euro alla tonnellata, mentre a Bari non ci sono nuove rilevazioni oltre quella del 29 agosto, quando l'istituto aveva rilevato un prezzo medio per il grano duro fino nazionale di 240 euro a tonnellata, sempre alle condizioni di "franco magazzino - partenza".

La stabilizzazione su questi valori del grano duro nazionale in Puglia sui mercati all'origine, nonostante le aspettative di un mancato sensibile aumento delle importazioni di frumento duro dal Canada a causa del maltempo, ed in conseguenza temporale alla forte scarsità del raccolto italiano, va letta insieme al lieve calo all'ingrosso, che per altro coincide con un livello di operatività non rilevato dall'Osservatorio prezzi.
 
Il tutto denota il protrarsi di una situazione di attesa, ancora legata alla necessità per l'industria della pasta di dover pianificare da febbraio in poi la commercializzazione di soli prodotti con l'origine del grano in etichetta, come già sottolineato la scorsa settimana.

Pertanto, è lecito attendersi movimenti di prezzo più sensibili, in un senso o nell'altro, solo quando le scelte sugli investimenti in materie prime - nazionali e/o estere - delle industrie saranno definitivamente compiuti.

Resta la differenza tra il nuovo raccolto ed il vecchio. Con questi valori, infatti, il prezzo del grano duro fino nazionale all'ingrosso risulta comunque aumentato di oltre il 25,2% se si raffronta il prezzo massimo registrato ieri con quello fissato sulla piazza di Foggia dalla Borsa merci della Camera di commercio il 7 giugno scorso: 190 euro alla tonnellata.
Inoltre, su base annua, il prezzo all'ingrosso risulta maggiore rispetto alla quotazione del 7 settembre 2016 - 185,00 euro alla tonnellata - di ben il 28,64%.
 
In Puglia - come detto - non c'è stato alcun movimento sul prezzo del grano duro fino all'origine. Secondo Ismea a Foggia, il 30 agosto, il prezzo medio rilevato è stato di 232,50 euro a tonnellata, alla condizione di "franco magazzino di stoccaggio", un prezzo che si mantiene stabile sul 23 agosto, compreso tra un minimo di 230 e un massimo di 235 euro alla tonnellata.
E non giungono nuove rilevazioni da Bari, dove il 29 agosto le rilevazioni Ismea avevano dato il grano duro fino nazionale a 240 euro alla tonnellata di prezzo medio, incluso in una forchetta tra i 238 euro ai minimi e i 242 ai massimi.