E subito si registra un'intesa cordiale tra Coldiretti Puglia e l'assessore all'Agricoltura della regione Puglia Leonardo Di Gioia, artefice dell'intesa necessaria a validare il decreto, con l'organizzazione agricola che torna sul tema dell'etichettatura obbligatoria per pane e pasta.
“Un lavoro di squadra - commenta l’assessore Di Gioia, in qualità di coordinatore della Commissione Agricoltura in Conferenza Regioni - portato a termine insieme a tutti i colleghi delle regioni, delle province autonome e con la collaborazione del Mipaaf L’intesa è stata raggiunta in 24 ore: il decreto ci consente l’avvio della nuova campagna produttiva con uno strumento di sostegno importante. Per le imprese e i produttori tutti è una risposta concreta alle criticità più volte manifestate, che avrebbero ridotto al collasso l’intero settore”.
L’aiuto concesso, in regime de minimis è pari a 100 euro per ettaro: ”Una boccata d'ossigeno – conclude Di Gioia - per le imprese che operano nel settore di tutte le regioni, le quali hanno, ad oggi, anche l’opportunità di incrementare qualità e produttività delle coltivazioni, contribuendo al rafforzamento di tutta la filiera cerealicola, nel medio-lungo periodo”.
“Resta decisiva l’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta, su cui si è impegnato nella nostra manifestazione a Firenze il premier Renzi - afferma il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - E’ necessario un cambio di marcia in un’ottica di trasparenza dell’informazione ai consumatori, quando ancora un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia".
“In un anno da luglio del 2015 ad oggi nei porti pugliesi sono stati scaricati oltre 2milioni di tonnellate di grano estero per fare pane e pasta ‘made in Italy’. Sono quadruplicate le importazioni (+315%) dall’Ucraina che è diventato nel 2016 il terzo fornitore di grano tenero per la produzione di pane, mentre per il grano duro da pasta il primato spetta al Canada che ha aumentato del 4% le spedizioni. – ha ricordato Cantele, sottolineando come - Il grano giramondo ha contribuito a far crollare del 42% i prezzi del grano pugliese che continua così ad essere colpito da una speculazione da 145 milioni di euro che sono le perdite subite dagli agricoltori del ‘granaio d’Italia’ per il crollo dei prezzi rispetto allo scorso anno, senza alcun beneficio per i consumatori”.
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Autore: Mimmo Pelagalli