La famiglia, originaria della parte orientale della Boemia, fondò l’azienda nel 1936 e ne riprese possesso nel 1989, con l’avvento della libertà della fase post comunista. Oggi le coltivazioni prevalenti in azienda sono frumento, orzo, colza, mais, avena, barbabietola da zucchero, trifoglio, semi di papavero e foraggere.
Nel 2015 la produzione è stata, per le diverse colture in campo, di 8,5 tonnellate all’ettaro per il grano, di 4,5 tonnellate all’ettaro per la colza, di 8 tonnellate all’ettaro per l’orzo primaverile, 90 tonnellate all’ettaro per la barbabietola da zucchero, 1 tonnellata all’ettaro per il papavero, quest’ultimo pagato quadi dieci volte in più del prezzo del grano (43.000 corone alla tonnellata, quasi 1.600 euro).
Dal 2012 la flotta di trattori, seminatrici, macchine per lo spandimento dei reflui e dei fertilizzanti si è dotata di sistemi per l’agricoltura di precisione. Un passo in avanti verso la modernizzazione fortemente voluto dal proprietario, Ondrej Bacina, che nel 2008 è subentrato ai genitori.
“Nel 2013 abbiamo avviato una collaborazione con la società e-Technology – dice Ondrej Bacina – per migliorare il sistema satellitare, che non era sufficientemente preciso”. Inoltre, la società agricola collabora con l’Università di Brno per progetti di ricerca e sviluppo in merito alla conservazione e alla gestione dei suoli agricoli.
Ondrej Bacina
(Fonte immagine: © Cornelia Smet - Dg Agri Eu)
Sulla scarsa diffusione dell’agricoltura di precisione, Bacina non ha dubbi e imputa la causa ai costi elevati. “Ogni singola attrezzatura di precision farming costa da 500.000 a 1.500.000 corone”, dice. Tradotto in euro, parliamo di cifre che oscillano fra 18.500 e oltre 55.000 euro.
Ogni tre anni, in particolare, l’azienda opera una mappatura totale del suolo, per testare la qualità dei terreni e gli eventuali fabbisogni, in modo da preservarne lo stato di conservazione e di fertilizzazione ottimale, senza stressarli. I consumi di fertilizzanti sono calcolati secondo l’effettiva necessità dei terreni e, nella maggior parte degli ettari, si segue la minima lavorazione.
“Non utilizziamo un grammo di sostanza chimica più del necessario – prosegue Bacina – e ogni spostamento delle macchine è memorizzato. Oltre ai reflui zootecnici utilizziamo anche il compost”.
E proprio di recente l’azienda Agross ha preso parte a un progetto comune con altri agricoltori nella vicina cittadina, realizzando un impianto di compostaggio con una capacità annua di 1.200 tonnellate di rifiuti organici, che poi nel prossimo futuro saranno distribuiti nei campi come fertilizzanti.
Accanto alle coltivazione, la realtà situata a Vodochody è anche un esempio di multifunzione in campo allevatoriale, con un allevamento da 160 maiali da ingrasso e 7.500 galline ovaiole. Le uova, il miele e altri prodotti della fattoria vengono venduti nel negozio aziendale.
Agross offre anche servizi agricoli per conto terzi, compreso lo stoccaggio per altre aziende e gestisce un distributore di benzina. In futuro, spiega la famiglia Bacina, “pensiamo di creare una associazione di precision farming per condividere le informazioni”.