cui il marchio Pomì appartiene. Accusare Pomì di pubblicizzare la provenienza del prodotto attraverso la tracciabilità, solo perché proviene dal distretto del pomodoro del Nord, è insensato e razzista".
L'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, interviene così in difesa di "una delle realtà agroindustriali
più quotate del Made in Italy, come il Consorzio Casalasco del Pomodoro, che ha puntato a valorizzare il prodotto locale, con una elevata attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale ed economica".
"Indicare da dove viene il prodotto è un segno di civiltà e una risposta alle esigenze stesse dei consumatori - afferma Fava -. Se poi alcuni vogliono leggere una nota di razzismo perché il distretto del pomodoro del Nord non ha a che fare con il lavoro nero o con la Terra dei Fuochi della Campania, allora siamo davvero a una interpretazione pesantemente distorta della realtà che offende il Nord e un'azienda sana che trasforma pomodoro garantito del luogo".
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