“La campagna era già ipotecata in partenza da un accordo quadro inadeguato, con tabelle qualitative potenzialmente penalizzanti per i produttori ed un prezzo di riferimento che non riconosceva il valore della produzione. Le condizioni meteo l’hanno definitivamente compromessa”.
Questo il commento di Giovanni Lambertini, presidente della sezione di Prodotto Pomodoro da industria di Confagricoltura Piacenza e di Confagricoltura regionale.
“Oltre due mesi di pioggia hanno reso, di fatto, impossibile l’attuazione dei trapianti programmati – spiega Lambertini – i terreni sono inzuppati ed è impensabile entrare in campo. Sarchiature e concimazioni non sono state fatte, il poco pomodoro che siamo riusciti a seminare è in campo in balia di se stesso e del maltempo. Sappiamo già che saremo bloccati anche nei prossimi giorni. A mano a mano che il tempo passa la situazione si fa sempre più drammatica. La stima della mancata produzione, oggi, riguarda il 50% del prodotto".
Settore agricolo in difficoltà, dunque, ma non è il solo. Mancando il pomodoro le fabbriche apriranno in ritardo ed avranno enormi difficoltà a programmare la lavorazione. "Tutto il settore del pomodoro da industria, trasformazione compresa, è sotto scacco - dice Lambertini - Questa campagna disastrosa avrà ripercussioni anche sull’indotto, questioni occupazionali comprese”.
L’ufficio studi di Confagricoltura Piacenza nei giorni scorsi aveva stimato in 100 milioni di euro i danni causati dall’ondata di maltempo ma, ricorda Lambertini, è un conto destinato a salire.
Terminate le piogge, bisognerà attendere ancora diversi giorni prima che le macchine possano entrare in azione, in quanto un intervento nelle condizioni attuali rischierebbe di compromettere la struttura stessa dei terreni. Visti i tempi ormai assai stretti, molti agricoltori si vedranno costretti a variare i piani agronomici, sempre che le condizioni meteo si stabilizzino perché, purtroppo, anche nei prossimi giorni le previsioni sono infauste.
Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza, chiede lo stato di calamità naturale inoltrata ormai quindici giorni fa alle istituzioni competenti e l’adozione di tutte le misure consentite dalla normativa, incluso l’anticipo dell’erogazione dei premi Pac agli agricoltori.
“La norma prevede – spiega Lambertini – che le colture assicurate non possano beneficiare di eventuali ulteriori indennizzi, ma la giungla delle modalità assicurative unitamente all’atteggiamento di talune compagnie rischiano di aggiungere al danno la beffa rendendo impossibile qualunque risarcimento".
"Mai come in questi frangenti - conclude Lambertini – è evidente come il sistema assicurativo debba essere rivisto e semplificato prevedendo la possibilità di assicurare il reddito in luogo dei distinti eventi atmosferici calamitosi”.
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Fonte: Confagricoltura Piacenza