Sardegna
Psr, a rischio disimpegno per oltre 50.000.000 di euro
"E' necessario intervenire sui nodi critici che bloccano la spesa. I ritardi nell'erogazione dei fondi comunitari rischiano di costare caro all'agricoltura sarda".
Lo affermano Marco Scalas e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, davanti agli "effetti nefasti della lentezza con cui vengono erogati i fondi comunitari per le imprese agricole: infatti, senza un cambio di passo, oltre 50.000.000 di euro torneranno nelle casse di Bruxelles".
"A determinare questa debacle sono le regole europee – spiega Luca Saba – e in particolare quella del "N+2". Questa regola impone giustamente che gli impegni di spesa presi dalla Regione nei confronti delle imprese debbano essere soddisfatti entro due anni".
"Una regola giusta – prosegue Marco Scalas – che purtroppo non trova soddisfazione nella nostra Regione, in continuo ritardo nella spendita dei fondi comunitari. Oggi infatti la Sardegna ha un primato di certo non invidiabile: tra le Regioni dell'obiettivo competitività è quella che rischia di più (la seconda, distanziata di molte lunghezze, è la regione Lazio con 18.000.000 di euro a rischio). La gravità del dato sta poi nel fatto che ai 50.000.000 comunitari va sommato il cofinanziamento nazionale: stiamo parlando di oltre 110.000.000 di euro non ancora erogati alle imprese".
Leggi l'approfondimento sul sito di Coldiretti Sardegna.
Fonte: Coldiretti Sardegna
Lombardia
Il nuovo assessore all'Agricoltura è Giuseppe Elias
Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha nominato i componenti della nuova giunta regionale. L'assessore all'Agricoltura è Giuseppe Elias, fondatore e presidente dell'Associazione per la gestione agronomica e conservativa del suolo.
Lazio
Roma, rinnovato il Cpl per gli operai agricoli
E' stato firmato ieri 24 ottobre presso Confagricoltura di Roma – Unione provinciale agricoltori, l'accordo per il rinnovo del contratto di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti per la provincia di Roma.
Ne danno annuncio Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura di Roma, David Granieri, presidente della Coldiretti di Roma e Massimo Biagetti, direttore della Cia di Roma, sottolineando "il senso di responsabilità che ha qualificato l'intera trattativa, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello nazionale, stanno caratterizzando l'attuale fase economica".
L'accordo, che rappresenta un'ulteriore dimostrazione delle buone relazioni sindacali che caratterizzano il settore, conferma l'assetto fortemente decentrato della contrattazione agricola e pone le basi per lo sviluppo di un sistema di relazioni bilaterali coerente con le recenti innovazioni legislative in materia.
Fonte: Confagricoltura
Sicilia
Serricoltura, bando da 13 milioni e 500mila euro
L'assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana finanzierà la misura comunitaria 4.06 per "Investimenti aziendali nel comparto serricolo", con una dotazione di 13 milioni e 500mila euro. Gli aiuti previsti dal bando riguardano esclusivamente il colture serricole per intervenire sull'ammodernamento del settore, caratterizzato da colture poco diversificate e da vecchie strutture di protezione, realizzate con materiali ormai poco idonei rispetto a quelli esistenti in commercio. Potranno quindi essere presentati solo progetti di aziende agricole che operano in Sicilia destinati a migliorare la competitività dell'orticoltura, della floricoltura, dei settori vivaistico, delle piante ornamentali, tropicali e subtropicali.Il sostegno sarà concesso in forma di contributo in conto capitale, pari al 40% dell'investimento ammesso al finanziamento.
Gli imprenditori interessati dovranno presentare domanda di contributo entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
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Marche
Affitto terreni triplicato con i megaimpianti di biogas
Il sì ai megaimpianti di biogas sta triplicando il costo dell'affitto dei terreni, con il rischio di impedire a molti agricoltori, soprattutto giovani, di avviare attività di impresa.
"Il normale prezzo di mercato per un affittare un ettaro di terreno, per di più irrigato, in pianura si aggira sui 200-300 euro - denuncia Coldiretti Marche - ma la realizzazione di megaimpianti da parte di grandi società, spesso completamente scollegate dal settore agricolo, sta "drogando" le quotazioni, già balzate anche a 700 euro ad ettaro ma destinate a salire ulteriormente, tanto che nel Nord Italia sono già arrivate addirittura a 1.500 euro ad ettaro.
Nel caso delle grandi centrali con colture appositamente dedicate, per ogni mille kilowatt di potenza occorrono circa cinquecento ettari di mais e ciò porterà a stravolgere le nostre campagne, a danno della produzione di cibo".Secondo Coldiretti sul biogas e le rinnovabili in generale bisogna privilegiare piuttosto gli impianti a misura di territorio realizzati dalle aziende agricole per il proprio fabbisogno e dire no alla diffusione di grandi impianti di tipo industriale dall'impatto eccessivamente pesante sul territorio, che potrebbero avere riflessi negativi anche sull'assetto e sui prezzi delle produzioni agricole, aprendo il campo a speculazioni, peraltro già favorite dalla volatilità dei mercati.
Veneto
Olio Garda Dop: produzione in leggero calo
"La produzione totale prevista ad oggi per l'annata 2012-2013, calcoli alla mano, e con previsioni dei produttori "azzeccate" – dice il tecnico del Consorzio Olio Garda Dop Elia Belotti - dovrebbe attestarsi su circa il 2% in meno dell'annata scorsa o comunque avvicinarsi al totale di oliva prevista l'annata scorsa. Si calcola quindi uno 0,5% in meno di olive sull'annata 2010/2011, quando furono raccolti 22.195 quintali, e il 3% in meno dall'annata 2009-2010".
La minore produzione di olive è legata a una situazione climatica che nei mesi scorsi ha penalizzato l'intero comparto agricolo.
Una lieve percentuale di "aborti fiorali", soprattutto per la cultivar Leccino, è stata infatti registrata da quei produttori che, durante la fioritura, non hanno potuto irrigare. Nel periodo dell'allegagione il forte caldo ha incrementato i casi di piante colpite dalla piombatura, lasciando una piccola percentuale di olive a grandezza di grano di pepe, oltre che aumentare il quantitativo di drupe perse a causa dell'aumento della cascola naturale, ossia la caduta prematura dei frutti dell'olivo.
Le piogge di fine agosto, fortunatamente, nel giro di pochi giorni hanno notevolmente fatto ingrossare e gonfiare la drupa, portandola a una situazione ottimale per la maturazione finale.
I frantoi sul Garda hanno aperto gli impianti di molitura nei giorni scorsi e le prospettive sono eccellenti. "La qualità dell'olio – commenta Andrea Bertazzi, presidente del Consorzio – si prospetta ottima, vista anche la completa sanità delle olive Garda: alte temperature e bassa umidità hanno ostacolato lo sviluppo dei principali nemici dell'olivo: la tignola e la mosca dell'olivo".
Toscana
Fare impresa in agricoltura, altri 6,7 mln per finanziare tutte le domande ammesse
Un finanziamento aggiuntivo di 6,7 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai quasi 50 già messi a disposizione dalla Regione Toscana, consentirà di finanziare tutte le domande ammesse nell'ambito del progetto Giovanisì – Fare impresa in agricoltura.
In totale, considerate esclusioni e abbandoni, le domande che riceveranno un finanziamento al termine dell'istruttoria dovrebbero essere circa 500, delle 634 ricevute.
"Questo finanziamento aggiuntivo – ha commentato l'assessore all'agricoltura, Gianni Salvadori – ci permetterà di far scorrere tutta la graduatoria e di attivare investimenti complessivi per circa 130 milioni di euro".
Il bando, che è scaduto lo scorso 31 marzo, era rivolto ai giovani tra i 18 e i 40 anni intenzionati ad iniziare l'attività di imprenditore agricolo ed ottenere agevolazioni specifiche per facilitare gli adeguamenti strutturali necessari a rendere la loro nuova impresa competitiva sul mercato. Alla chiusura del bando, lo scorso 31 marzo, le domande pervenute furono 634.
Piemonte
Confagricoltura Asti: Province no, comprensori sì
"Le province sono al capolinea, ma noi siamo per i comprensori. Che non hanno bisogno di tutor politici, ma di amministrazioni snelle e poco costose e che, inoltre, identificherebbero in modo ottimale economie, comunità e territori omogenei e in sinergia tra loro. Il resto sono parole al vento".
Così Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti, commenta il vicino accorpamento della provincia di Asti con altri enti vicini, non si sa ancora se Alessandria o Cuneo.
"Il fatto è – spiega Giaquinta – che nessuno ha pensato ad un comprensorio risicolo che accorpi Alessandria con Vercelli, Novara e Pavia, o a un distretto, vero, del vino che comprenda il Sud Piemonte e affianchi parte dell'Alessandrino, all'Astigiano, alll'Albese al Roero e al Monferrato".
Aggiunge il direttore di Confagricoltura Asti: "Il Piemonte, inutile negarlo, soffre di una profonda crisi in tema di industrie e deve puntare all'agricoltura di qualità, in cui eccelle. In questo senso i comprensori sarebbroe lo strumento per creare quella rete di sinergie virtuose in grado di riavviare il volano di investimenti-reddito-occupazione-benessere sociale che oggi sembra inceppato a tutti i livelli".
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Fonte: Agronotizie