Febbraio ha fatto registrare una ripresa dei prezzi dei suini da macello pesanti che ha ridato slancio alla redditività degli allevamenti.

Lo evidenziano le analisi del Crefis, il centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza diretto da Gabriele Canali.

 

L'indice di redditività per il ciclo chiuso segna così in febbraio un incremento del 7,8% rispetto al mese precedente, con una variazione tendenziale anch'essa positiva e pari a +19,1%.

C'è da sottolineare che questi valori favorevoli sono sostanzialmente dovuti alla scarsità degli animali e alla conseguente riduzione del numero delle macellazioni che ha prodotto un aumento dei prezzi dei capi da macello. 

Il prezzo medio mensile dei capi da macello della tipologia pesante destinati al circuito Dop, nel periodo preso in esame, è infatti cresciuto del 6,1% rispetto al mese precedente portando la quotazione a 2,048 euro/kg.

D'altro canto, i prezzi delle materie prime per l'alimentazione sono in diminuzione. Rimane positiva anche la variazione tendenziale dell'indice con un valore attorno al +42%.

 

Il ciclo aperto

L'analisi delle fasi dell'attività allevatoriale a ciclo aperto mostra un indice Crefis di redditività dello svezzamento in aumento a febbraio del 2,7% su base mensile e del 6,9% su base annua.

Quanto alle quotazioni sono in ascesa, tanto che il prezzo dei capi da 7 Kg sono arrivati a 68,428 euro/capo (+1,2% rispetto a gennaio e +16,2% rispetto a febbraio 2022).

 

Bene a febbraio anche la redditività della fase di accrescimento (+2,4% mese su mese e +12,8% la variazione tendenziale).

Queste aziende sono riuscite a compensare il maggior costo per l'acquisto dei suini da allevamento di 7 kg attraverso l'aumento della quotazione dei capi da allevamento.

Gli animali della tipologia di 30 kg di peso hanno infatti raggiunto, a febbraio, i 3,935 euro/kg (+7,5% la variazione congiunturale e +30,8% quella tendenziale).

 

Anche per quanto riguarda la fase di ingrasso, sempre nel mese di febbraio, l'indice Crefis di redditività risulta favorevole con una variazione congiunturale del +7,2% e tendenziale del +16%.

L'aumento dei prezzi dei suini da macello pesanti e il favorevole andamento dei costi delle materie prime hanno contribuito in modo determinante a smorzare la contingenza sfavorevole dovuta all'aumento dei prezzi per l'approvvigionamento degli animali da ingrasso.


La macellazione

Il mercato dei prodotti della macellazione a febbraio ha mostrato dinamiche positive: le cosce fresche della tipologia pesante destinate a prodotto Dop sono salite a 6,085 euro/kg (+3,5% la variazione mese su mese).

Anche la variazione tendenziale è favorevole (19,6%). Sempre nel periodo preso in esame risultano in crescita anche le quotazioni delle cosce fresche destinate a produzioni non tipiche, che hanno raggiunto un valore pari a 5,160 euro/kg (+2,8% il raffronto congiunturale e +20,7% la variazione tendenziale). 

 

I lombi freschi mostrano a febbraio un mercato con quotazioni in crescita: il taglio Padova ha raggiunto 4,050 euro/kg per una variazione positiva mese su mese del 14,1%, mentre il taglio Bologna è stato valutato 4,025 euro/kg (+13,4% la variazione congiunturale).

Le variazioni tendenziali restano positive per entrambi i prodotti: +33,3% e +34,7%, rispettivamente.
Nonostante il favorevole andamento del mercato dei tagli di carne, i costi per l'acquisto dei capi da macello hanno trascinato in basso l'indice Crefis di redditività della macellazione che risulta quindi in flessione: -0,5% su base congiunturale e -8,7% al di sotto di quello dello scorso anno.

 

La stagionatura

Il comparto della stagionatura dei prosciutti presenta in febbraio andamenti disomogenei: le quotazioni dei prosciutti tutelati sono rimaste stabili, mentre i prezzi dei prosciutti generici risultano in aumento.

Il prezzo del prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi risulta fermo a 10,475 euro/kg; peraltro, l'attuale quotazione rimane più alta rispetto a quella dello scorso anno (+11,7%).

Hanno ripreso quota invece i prezzi dei prosciutti non tutelati, sempre della tipologia pesante, che in febbraio hanno raggiunto i 7,600 euro/kg (+2% la variazione mese su mese). Anche il confronto con le quotazioni dello stesso periodo dell'anno scorso è positivo e pari a +21,1%. 

 

Sul fronte della redditività, a febbraio la situazione della stagionatura è però sfavorevole: l'indice Crefis scende ulteriormente sia in termini congiunturali che tendenziali.

Più precisamente la redditività del prodotto tutelato stagionato 12 mesi cala dell'1,5% a livello congiunturale e del 14,1% a livello tendenziale.

Così pure per il prosciutto generico che, nonostante gli aumenti delle quotazioni, sempre in febbraio fa registrare un indice Crefis di redditività negativo sia mese su mese che nel raffronto con lo scorso anno (-2% e -5,5%).

In febbraio il confronto tra la redditività raggiunta dalle produzioni tutelate e quella del prodotto non tipico resta a favore delle Dop: +31,9%.