Prezzi e remuneratività della suinicoltura italiana ancora in flessione.
Lo confermano le analisi del Crefis, il Centro di ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali.

A febbraio, infatti, la redditività degli allevamenti si riduce del 5,6% rispetto a gennaio.
Il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente mostra tuttavia una redditività del 27,9% più elevata, grazie al lungo periodo favorevole vissuto dagli allevamenti suinicoli sino a dicembre scorso.


Giù i suini da macello

È principalmente il prezzo del suino da macellazione a pesare sulla recente flessione della performance economica dei suinicoltori.
A febbraio scendono, a livello congiunturale, i prezzi dei suini pesanti da macello: -4,9% per la tipologia destinata al circuito tutelato (per una quotazione media mensile di 1,598 euro/kg) e -6,1% per il non tutelato (quotazione a 1,494 euro/kg).

Anche in questo caso le variazioni tendenziali, cioè nel confronto con l'anno precedente, sono molto positive: +29% e +31% rispettivamente le tipologie Dop e generica, sempre per il retaggio dei mesi scorsi.
Nello stesso periodo, aumentano i prezzi dei suini da allevamento: la tipologia "30 kg" raggiunge 3,695 euro/kg, evidenziando un incremento pari a +12,1% su gennaio e addirittura +41,4% rispetto all'anno scorso.


Macelli, meglio ma non troppo

I prezzi al ribasso dei suini da macello hanno favorito, a febbraio, l'industria di macellazione, tanto che l'indice Crefis di redditività di questa fase della filiera segna +2,2% su gennaio.
Peraltro, la variazione tendenziale ancora fortemente negativa (-11,9%) indica che si tratta di livelli di redditività comunque relativamente bassi.

Dal punto di vista del mercato dei prodotti finiti, la situazione per i macellatori non è favorevole.
A una stabilità dei prezzi delle cosce fresche destinate al circuito Dop, ferme a 4,290 euro/kg, che peraltro si traduce in un +15% su base annua, si affianca un calo del 2,1% della quotazione delle cosce fresche destinate a prodotti generici, che arriva a 3,690 euro/kg; anche in questo caso va sottolineato che la variazione tendenziale è positiva e pari a +16,4%.

Soprattutto scendono anche i prezzi dei lombi freschi. In particolare la quotazione del "taglio Padova" si è fermata a 3,413 euro/kg; il che significa -7,5% rispetto al mese precedente, ma +11,9% rispetto allo stesso mese del 2019.
 

I conti della stagionatura

Cresce a febbraio la redditività della stagionatura dei prosciutti crudi Dop: +1,8% su base congiunturale e +39,2% su base tendenziale.
A giocare a favore sono stati i bassi costi – sostenuti dodici mesi prima – per l'acquisto delle cosce fresche da lavorare a fronte di una completa stabilità dei prezzi dei prosciutti stagionati che a febbraio, nella tipologia pesante, sono rimasti fermi a 8,050 euro/kg.

Sempre a febbraio risulta invece in calo (-0,5%), rispetto a gennaio, la redditività della stagionatura dei prosciutti pesanti generici; positivo il dato tendenziale (+19,6%).
Grazie a queste dinamiche, a febbraio il differenziale di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche rimane positivo (+13,4%) e cioè a favore delle prime.