In Italia le aziende agricole biologiche, con comparto zootecnico, sono circa 10mila, il 15% del totale della aziende agricole biologiche. Gli operatori sono invece circa 80mila. In particolare l'attività zootecnica bio si concentra in Sicilia, Sardegna, Calabria, Lazio, Emilia Romagna e Toscana, queste sei regioni rappresentano, da sole, il 60% del comparto. Che il biologico tiri lo dimostra anche la crescita dei preparatori lattiero caseari che sono aumentati del 200% dal 2010 al 2018, mentre i capi bovini biologici sono 375.414, l'81% in più rispetto al 2010. In particolare i bovini da latte sono poco più di 80.500, con un aumento dell'88%. Per i caprini (110.055 capi, nel 2018), la crescita, in otto anni, è stata del 50%.
Il bio convince il consumatore e la domanda non manca, ciò che preoccupa invece è la possibilità che, in tutti i comparti, non solo in quello zootecnico, l'offerta di prodotto bio non riesca a soddisfare in futuro la richiesta. "Se la domanda continua a crescere - ha detto Roberta Cafiero, dirigente Pqai 1, Agricoltura biologica e sistemi di qualità alimentare del Mipaaf, durante il convegno - ci sarà un progressivo aumento delle importazioni da paesi terzi da parte dei preparatori. Anche la grande distribuzione preferisce, a volte, acquistare da terzi per poi rivendere".
Ecco una delle motivazioni per le quali, nel disegno di legge sul biologico, in discussione da circa un anno, è inserita la proposta di un marchio bio italiano. "Il consumatore non legge l'etichetta, compra senza controllare e spesso non solo non è prodotto italiano ma non è neanche Ue", ha detto ancora Roberta Cafiero.
Per promuovere il biologico, oltre ai finanziamenti per le mense scolastiche biologiche, sarà a breve aperto un bando da 4 milioni per la ricerca: "Vorremmo ampia partecipazione" ha concluso Roberta Cafiero. "Il bando comprenderà la collaborazione fra università e aziende agricole perché non abbiamo bisogno di ricerca teorica ma di ricerca che possa essere immediatamente applicata. Fra le tematiche ci saranno la valorizzazione dell'approccio agro-ecologico e la tutela del benessere animale e l'individuazione di razze resistenti alle malattie".