Sale ad agosto la redditività della suinicoltura italiana.
Si tratta però di un incremento lieve (+0,4%) e solo a livello congiunturale, cioè rispetto a luglio; perché il dato tendenziale – che confrontando agosto 2018 con agosto 2017 elimina i fattori legati alla stagionalità – è ancora negativo: -10,8%.
E' quanto emerge dalle analisi mensili del Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica, diretto da Gabriele Canali.


Il mercato del vivo

A trainare l'attività degli allevamenti è stato ad agosto il mercato dei suini pronti per la macellazione. Il mese scorso, il prezzo medio mensile dei capi pesanti da macello destinati al circuito tutelato è stato pari a 1,536 euro/kg, cioè lo 0,2% in più rispetto a luglio.

Anche in questo caso si deve d'altro canto sottolineare la variazione pesantemente negativa a livello tendenziale, valutata nell'ordine del -14%.
 
Sempre ad agosto sono salite lievemente (+0,2%) anche le quotazioni dei suini da macello destinati al circuito non tutelato, che nella tipologia pesante hanno raggiunto un livello di 1,404 euro/kg.
Ancora in discesa i prezzi dei suinetti da allevamento, con i valori medi mensili più bassi dall'inizio dell'anno: 2,650 euro/kg, -10,4% rispetto a luglio e -21,5% rispetto ad agosto 2017.



Variazione del prezzo dei suini vivi in Italia e in alcuni paesi Ue (Fonte: Crefis)
 

Macelli con il segno più

Anche la redditività della macellazione è risultata in crescita ad agosto.
L'indice Crefis segna infatti +2,6% su base congiunturale e +10,6% a livello tendenziale.

Una perfomance positiva tutta da ascrivere al buon andamento dei prezzi dei tagli freschi, che ha neutralizzato l'incremento dei costi per l'approvvigionamento dei suini da macello.
In particolare per quanto riguarda i lombi, il prezzo del "taglio Padova" è cresciuto del 7,3%, per un dato di 4,010 euro/kg.

Per quanto riguarda invece le cosce fresche, per la tipologia pesante per crudo tipico si registra un incremento del prezzo, seppur leggero (+0,1% su luglio), che raggiunge 4,586 euro/kg; la variazione tendenziale è però fortemente negativa, pari a -14,7%.
Sono invece scese in agosto le quotazioni delle cosce fresche destinate a produzioni non tipiche: 3,826 euro/kg, per un -0,4% su luglio e -7,9% sullo stesso mese dell'anno scorso.


Guadagnano posizioni i "generici"

Stabile in agosto la redditività della stagionatura del Prosciutto di Parma.
Secondo l'indice Crefis i valori nella tipologia pesante risultano i più bassi da novembre 2013, un dato suffragato dalla variazione tendenziale pari a -18%.

Un andamento opposto si è visto nel caso dei prosciutti non tipici pesanti, la cui variazione è stata positiva (+1,2%) a livello congiunturale ma negativa (-0,9%) rispetto al 2017.
In questo modo si è quasi azzerato (solo +0,7%) il gap di redditività tra la stagionatura di prosciutti Dop e prosciutti generici.
Un dato che diventa pesantemente negativo nel caso dei prosciutti leggeri (-26,1%).

Per quanto riguarda il mercato, in agosto le quotazioni del Prosciutto di Parma pesante stagionato sono rimaste stabili rispetto a luglio (9,400 euro/kg), per una variazione tendenziale negativa del 10,9%.

Invariato, sia rispetto al mese precedente che nei confronti dello scorso anno, il prezzo del prosciutto di San Daniele (13,700 euro/kg).