In Italia il virus della Blue Tongue fa da tempo “scorribande” in tutte le regioni del Centro Sud, colpendo ovini e bovini, le due specie sensibili a questa patologia. Il Nord, con l'eccezione dell'Emilia Romagna, dove la malattia è stata isolata nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, sembra esserne immune, almeno per il momento. Merito della campagna di contenimento della malattia e delle vaccinazioni proseguite senza sosta. Si tratta di una malattia veicolata da un insetto (del genere Culicoides, una specie di moscerino-zanzara) e che pertanto vede il momento di maggior diffusione durante l'estate. La malattia, della quale già in passato si è occupata AgroNotizie, inizia negli ovini con un rialzo della temperatura, congestione cutanea, edema agli arti e alla testa, respiro difficoltoso e termina con cianosi della lingua (da cui il nome di Lingua blu) ed emorragie ed ulcere alla bocca. Analoghi, ma più blandi, i sintomi riscontrabili nei bovini. I danni per gli allevamenti colpiti sono ingenti e si aggiungono ai vincoli di carattere commerciale per via delle severe misure attuate nella movimentazione degli animali nelle aree dove il virus è presente. Un virus capace peraltro di presentarsi sotto molteplici aspetti, riconoscibili attraverso la tipizzazione dei sierotipi. In Italia il ceppo più ubiquitario è il BTV 16, ma sono presenti anche l'1, il 2 e il 4.
In Francia il ceppo 8
Assente è il ceppo 8, che però ha fatto la sua comparsa in Francia, nelle regioni del Massiccio Centrale, come si apprende da un recente documento del nostro ministero della Salute. Ovviamente le autorità sanitarie francesi hanno messo in atto tutte le misure necessarie per evitare il diffondersi del virus, con il conseguente blocco della movimentazione degli animali. Per l'Italia, che con la Francia ha un intenso rapporto commerciale per l'approvvigionamento di vitelli da ingrassare nelle nostre stalle, il problema assume sia connotati sanitari, sia mercantili. L'ingresso del ceppo 8 della Blue Tongue nel nostro Paese complicherebbe a dismisura il già difficile programma di eradicazione della malattia. Per questo motivo le nostre autorità sanitarie hanno allertato Regioni e Provincie autonome per conoscere tutte le movimentazioni di animali avvenute negli ultimi 60 giorni dai dipartimenti francesi interessati dalla malattia. Oltre a ciò tutti gli arrivi di animali sensibili al virus provenienti dalla Francia saranno ora sottoposti ad attenti controlli per escludere la presenza della Blue Tongue.
Le reazioni del mercato
Inevitabili le ripercussioni sul commercio di animali vivi e in particolare dei bovini da ingrasso. Per quelli provenienti dalle zone del Massiccio Centrale ci sarà un blocco che proseguirà sino a quando non si avrà la certezza che il virus è stato debellato. Per le altre provenienze è facile immaginare che i necessari controlli possano rallentare i flussi. Il risultato potrebbe essere un aumento dei prezzi degli animali da ingrasso, con il conseguente aumento dei costi di produzione della carne bovina in Italia. Per un settore già stretto nella morsa di un mercato a prezzi calanti, lo scenario che potrebbe aprirsi è quello di un'approfondimento di una crisi che già oggi è per molti allevamenti insostenibile.
17 settembre 2015 Zootecnia