La presenza degli allevatori in Piazza San Pietro a Roma il 17 gennaio per celebrare Santo Antonio abate, patrono degli animali è ormai diventata una piacevole abitudine per i cittadini romani e per i turisti italiani e stranieri.
E anche quest'anno l'Associazione italiana allevatori (Aia) è stata protagonista di questa giornata, allestendo davanti al colonnato del Bernini una fattoria a cielo aperto con molti animali, dalle vacche ai conigli. In questo modo gli allevatori hanno inteso far conoscere ai cittadini le proprie tradizioni dando vita a questo evento al quale anche quest'anno hanno partecipato migliaia di persone, molte delle quali, come da tradizione, accompagnate dai propri animali da affezione. E per tutti l'Aia ha messo a disposizione i propri veterinari, offrendo un check up gratuito della salute a tutti gli animali da compagnia.
“Per tutti noi – spiega il presidente dell'Aia Nino Andena – Santo Antonio abate è più di un semplice patrono, ma è la testimonianza viva del vincolo profondo che ci lega a tradizioni antiche che nelle campagne vengono vissute ancora oggi con intensità”.
Giornata di festa
Una giornata di festa coronata dalla celebrazione della Santa Messa in San Pietro, celebrata dal Cardinal Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, che al termine della funzione ha visitato la fattoria realizzata dall'Aia e ha impartito la benedizione agli animali, agli allevatori e ai cittadini presenti.
Il tutto mentre via della Conciliazione, chiusa al traffico per l'occasione, veniva percorsa da una settantina di cavalli, con rappresentanze dei reparti a cavallo di Corazzieri, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Lancieri di Montebello, Centro Militare Veterinario, Polizia di Stato, accompagnati dai cavalieri provenienti dalla Tuscia e dalle province di Roma, Rieti e Latina, nonché dai cavalli Lipizzani del Cra (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura).
Un comitato per la scienza
Durante la giornata, l'Accademia Lancisiana ha anche ospitato la presentazione alla stampa e l'insediamento ufficialmente del “Comitato etico-tecnico-scientifico”, promosso dall'Associazione italiana allevatori e composto da teologi, psicologi, giuristi, economisti, veterinari, giornalisti, “dalla cui attività – spiega Andena – Aia vuol far scaturire preziose indicazioni per rendere l'allevamento sempre più in sintonia con il benessere animale e i nuovi stili di vita che oggi si stanno affermando”. Un comitato al quale sono state invitate a partecipare anche le istituzioni, dal ministero delle Politiche agricole al ministero della Salute, per arricchire il dibattito con l'esperienza di due dicasteri che da sempre hanno svolto un ruolo chiave per il benessere del consumatore e degli animali. “Stiamo tutti lavorando – conclude Nino Andena – per un allevamento sempre più sostenibile sotto il profilo della tutela ambientale, della sicurezza alimentare e del benessere animale, ed è su questi temi fortemente etici che si giocherà il nostro rapporto con la collettività. Ecco perché diventa essenziale un confronto costante con tutte le componenti della società per andare nella giusta direzione, coniugando le esigenze dei cittadini a quelle degli allevatori”.
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