La corretta manutenzione di un tappeto erboso ad uso sportivo non può ridursi semplicemente alle operazioni ordinarie di taglio, concimazione e diserbo, ma deve necessariamente prevedere tutta una serie d'interventi meccanici ed agronomici aggiuntivi per assicurare il soddisfacimento di determinati parametri qualitativi.

I fattori puramente estetici, benché importanti, in questo caso non sono gli unici richiesti, come invece normalmente avviene per un prato ornamentale. Non bisogna infatti dimenticare che il prato sportivo è prima di tutto una superficie di gioco, che deve quindi garantire caratteristiche di fruibilità peculiari per l'attività che dovrà ospitare, e richiede pertanto programmi specifici, e quindi macchine specifiche per attuarli, in funzione della sua destinazione.

La manutenzione dei campi da calcio è particolarmente impegnativa a causa dell'elevato calpestio al quale è sottoposto il tappeto erboso, sia per il danno diretto alla pianta, sia per il danno arrecato al terreno, che in seguito alla progressiva compattazione perde quelle caratteristiche strutturali che, se non vengono ripristinate, diminuiscono le capacità rigenerative dell'erba fino a comprometterne la sopravvivenza.

Come su tutte le superfici erbose, anche sul campo da calcio l'operazione meccanica principale è rappresentata dallo sfalcio dell'erba, che, per mantenere l'altezza richiesta compresa tra 25 e 35 mm, deve essere eseguita più volte nell'arco della settimana. Senza dubbio le macchine con apparato di taglio a lame elicoidale sono quelle che garantiscono una qualità migliore dello sfalcio, anche se nella pratica sono poco utilizzate se non su impianti di particolare importanza. Normalmente le macchine più impiegate sono quelle a piatto frontale che, a queste altezze di taglio, garantiscono un risultato di ottima qualità, sono molto produttive, hanno la possibilità di raccogliere i residui dello sfalcio ed hanno costi d'acquisto e di gestione inferiori.

Una delle macchine più utilizzate e apprezzate sui campi da calcio è la Turbo 2 di Gianni Ferrari, azienda leader in Italia in questa particolare tipologia di macchine. Mossa dal diesel 4 cilindri Kubota da 1,5 litri, dispone di 36 CV di potenza a 3.000 giri e può essere dotata di un piatto di taglio a doppia lama rotante da 130 o 150 cm di larghezza oppure a tre lame fino a 165 cm, che permette di tagliare ad altezze comprese tra 2 e 8 cm. Il cesto di raccolta è a ribaltamento idraulico in grado di deporre i residui vegetali ad un'altezza di 2 metri e 10 cm e ha una capacità complessiva di 1.100 litri. La trasmissione è di tipo idrostatico con pompa a pistoni a cilindrata variabile comandata da un doppio pedale. Lo sterzo con idroguida permette raggi di volta minimi di 55 centimetri, mentre l'assale anteriore è dotato di bloccaggio del differenziale.

Altri due protagonisti sui campi da calcio sono John Deere e Kubota, coi rispettivi modelli 1565 e F 3680. Stessa potenza, 36 CV, per entrambi ma diverso motore.

La John Deere 1565 monta uno Yanmar a 3 cilindri da 1.642 centimetri cubici. Ha la trasmissione idrostatica a doppia gamma di velocità (da zero a 12,9 chilometri orari al lavoro e da zero a 25,4 in trasferimento) e la trazione sulle 4 ruote motrici (non indispensabile per superfici piane come i campi da calcio ma utilissima per impieghi su prati scoscesi). Il piatto di taglio a scarico posteriore è dotato di tre lame per una larghezza di lavoro complessiva di 183 cm. L'altezza di taglio è regolabile tra 2,5 e 12,7 cm.

Naturalmente è un Kubota il motore che muove la F 3680, lo stesso 4 cilindri da 1.500 cc del Gianni Ferrari tarato alla quota di 36 CV. Anche in questo caso la trasmissione idrostatica ha due range di velocità mentre l'inserimento della doppia trazione è di tipo automatico, quando le due ruote motrici iniziano a slittare. Due i piatti di taglio disponibili con scarico posteriore, uno da 152 cm e uno da 183 cm di larghezza, con tre lame rotative e altezza di taglio compresa tra 25 e 127 mm.

Un'ulteriore proposta è disponibile anche col marchio Iseki, che si arricchisce del modello Sf 370, new entry al top di gamma. Con motore a 3 cilindri da 1.500 centimetri cubici ad alimentazione turbocompressa raggiunge anche in questo caso la fatidica soglia dei 36 CV di potenza, espressi però a soli 2.500 giri, con ricadute benefiche su rumorosità e sollecitazioni. La trasmissione ha due gamme di velocità mentre la trazione integrale s'inserisce automaticamente all'occorrenza. Di serie il blocco differenziale mentre è in optional il cesto di raccolta da 1.000 litri con meccanismo di svuotamento idraulico a 2 metri e 20 cm d'altezza.

Molto apprezzata dai manutentori per la sua robustezza, affidabilità e semplicità è anche la Ma.Tra 300 di Bcs, che, pur con qualche cavallo in meno rispetto alle concorrenti riesce ad azionare senza problemi piatti di taglio a 3 lame da 1.500 o 1.800 mm di larghezza. Il motore scelto da Bcs è il 3 cilindri Yanmar da 1.330 centimetri cubici con potenza massima di 30 CV a 3.000 giri. La trazione idrostatica ha due gamme d'avanzamento, con innesto automatico della doppia trazione quando si seleziona la gamma di lavoro. Tra i plus di questa macchina ci sono l'inserimento della presa di forza che avviene con comando elettroidraulico a pulsante e la presenza di tre differenziali con sistema antiscalpo; oltre ai tradizionali differenziali anteriore e posteriore, vi è anche un differenziale centrale con ripartizione di coppia, che agevola il raggio di volta anche in retromarcia in condizione di sottosterzo e con la doppia trazione inserita impedendo il danneggiamento della superficie erbosa.

 

L'articolo è un estratto da Mondo Macchina - on line, il PDF completo

Nel documento di cui sopra: un'interessante tabella riassuntiva sulle macchine per il taglio del tappeto erboso

Autore: Sergio Grossi

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