Prossima al suo quinto compleanno, Assogreen raccoglie una sessantina di associati su tutto il territorio nazionale. I suoi membri sono rivenditori specializzati di attrezzature e macchine per il giardinaggio e la manutenzione professionale del verde.
Alla sua terza edizione, collocata presso l‘Hotel S.Marco di Parma, la convention ha avuto un taglio molto atipico e originale, preferendo un “look” da tavola rotonda televisiva e privilegiando l’interazione tra i partecipanti e l’esposizione condivisa di casi reali di mercato.
Angelo Teruzzi, presidente di Assogreen, ha riassunto le attività svolte nel 2006 e i progetti per il 2007: l’associazione sta guadagnando visibilità nel mondo della meccanizzazione specializzata, tanto da essere stata recentemente invitata da Massimo Goldoni, presidente Unacoma ed Enama, a partecipare come associazione alle riunioni di Unacoma.
Il fronte delle convenzioni vantaggiose per gli associati presenta inoltre due importanti novità: la prima è relativa all’uso di carte di credito-Pos con commissioni molto ridotte; la seconda, stipulata con Agos, prevede il finanziamento, senza bisogno di esibizione della busta paga, fino a 1.000 € in 10 mesi. Si ambisce ad arrivare fino ai 3.000 € di finanziamento agevolato nel prossimo futuro.
Assogreen ha investito molto anche sull’assistenza e sulla crescita professionale dei soci: nell’area riservata ai soci del sito internet istituzionale (www.assogreen.it) è possibile scaricare utili manuali relativi all’assistenza tecnica, il manuale “Porte Aperte” e quello per la gestione del noleggio.
Per il 2007 si prevede anche il manuale per il controllo di gestione delle aziende e quello relativo all’accettazione per le officine.
Assogreen, infine, organizzerà per il 2007 un osservatorio sui comportamenti della clientela.
Sotto la regia e la moderazione di Francesco Fiore, si è quindi approfondita la parte relativa alle valutazioni di marketing. La domanda di base è stata la seguente: sarà più opportuno sviluppare il proprio brand come rivenditore, oppure avvantaggiarsi e sfruttare quello dei Fornitori?
Sono stati portati tre casi di mercato:
Rino Rinaldin, della Rinaldin Group: è un’azienda familiare con 15 dipendenti. Primo obiettivo è essere visibili come impresa, poi, in subordine, deve essere data visibilità ai marchi commercializzati. Il punto di forza come rivendita è la presa sul territorio in cui si è conosciuti come famiglia. Fiere, prove in campo e mostre sono le scelte fatte per la pubblicità. Hanno inoltre una rete di 8 officine convenzionate che assicurano la precedenza di servizio per le loro macchine. Organizzano anche corsi di aggiornamento presso le ditte fornitrici per valorizzare la professionalità delle officine che lavorano per loro. In alcuni casi, nei siti internet dei fornitori vi è riportato il link verso il sito dell’azienda.
Federico Gentil, Agraria di Pòrcia: 4 soci e 3 dipendenti. La scelta è invece quella di evidenziare soprattutto i marchi commercializzati abbinandoli al proprio nome. Noleggio e cura dell’esposizione come punti focali del successo della rivendita. Oltre che nelle fiere, l’Agraria di Pòrcia investe anche in spot televisivi su reti locali in cui si evidenziano molto i marchi distribuiti ed i finanziamenti disponibili. Avranno a breve anche un sito internet. Si lamenta però l’eccessivo numero di novità che le aziende fornitrici lanciano ogni anno: spesso non sono sufficientemente collaudate: “…ci fanno fare un po’ da cavie” - è stato il commento finale di Gentil.
Massimo Rapetto, di Asti Garden, preferisce invece un mix equilibrato dell’immagine aziendale e di quella dei brand delle ditte fornitrici. In principio avevano dato vita ad una marca di motocoltivatori distribuiti in tutta l’area nord-ovest. La successiva crisi del settore ha però indotto delle scelte alternative come quella del giardinaggio, abbinando alla propria immagine anche il logo di una marca molto conosciuta di atrezzature. L’esperienza non è stata delle migliori, così si è deciso di rivitalizzare il proprio brand insieme a quello del fornitore famoso. Nuova e recente scelta: progettare e fare giardini, divenendo così un punto di riferimento nella zona. Rapetto lamenta però il fatto di interloquire solo col rappresentate di zona: si vorrebbe un po’ più di dialogo con il marketing dell’azienda.
Infine, la parola è passata alle aziende produttrici: presso l’Eima sono stati infatti girati dei brevi filmati in cui i fornitori, soci sostenitori di Assogreen, hanno fornito pareri e consigli.
Gianni Ferrari, della Gianni Ferrari srl: “Nel settore professionale è necessaria la partnership tra fornitore e rivenditore”.
D’alessio, di Ibea: “E' necessaria l’identificazione coi brand distribuiti. I grossi rivenditori hanno un collocamento sul mercato più forte di quello dei fornitori. I piccoli no: il marchio quindi li aiuta”.
Tollis, di Wolf: "La competenza del brand contribuisce alla percezione di competenza del rivenditore”.
Luigi Bigi, di Honda: “Il know how e la conoscenza del mercato ce l’ha il fornitore”.
Forno, di Cormick. "Attenzione ai costi d’esercizio. Bisogna avere un sito, un' e-mail. L’alta specializzazione è necessaria allo sviluppo”.
Di Marco, di John Deere: “E' necessario un piano di sviluppo dei concessionari”.
Una generale sottolineatura quindi della necessaria interazione tra le due differenti realtà, su un piano di reciproco rispetto e di collaborazione.
La convention si è conclusa con un breve giro di considerazioni generali tra i soci presenti.
L’appuntamento è al 2007 per riprendere il filo dell’evoluzione di Assogreen e delle iniziative in progetto.
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Fonte: Agronotizie