Probabilmente è sconosciuta ai più, ma l'azienda capitalizzerebbe attualmente oltre 10 miliardi di dollari grazie a una quotazione che al 16 settembre 2021 ha chiuso a 48,44 dollari. Peccato tale valore sia sotto i massimi raggiunti a giugno, ovvero 55,5 dollari. Ciò stando a un articolo su Milano Finanza in cui si dà notizia di una ritirata dell'azienda dal continente europeo. A causa soprattutto dell'aumento dei costi del gas naturale, triplicati dall'inizio dell'anno, il colosso statunitense dei concimi prevede infatti di chiudere due stabilimenti nel Regno Unito, a Billingham.
Peraltro, "bill" in inglese significa anche "conto", nel senso da pagare. Non a caso Goldman Sachs, banca di investimenti globali, pare abbia già avvertito l'Europa circa ai possibili rischi di blackout dovuti alla scarsità di approvvigionamenti energetici. Forse tali avvertimenti sono solo funzionali alla "guerra tiepida" fra Usa e Russia sulle forniture di gas al Vecchio Continente, da sempre dipendente dall'esterno per quanto riguarda l'energia. Forse. E si spera. Però gli scenari non sono affatto tranquillizzanti.
L'aumento dei costi dell'energia, piaccia o meno, colpirà sicuramente anche i bilanci di ogni azienda operante in agricoltura, specialmente quelle ove tale voce rappresenti una quota importante degli esborsi economici. Non è dato sapere quanto di tali aggravi inciderà sui prezzi alla vendita di fertilizzanti, agrofarmaci e, perché no, sementi e macchine agricole. Ma all'orizzonte qualche ombra lunga si può sicuramente intravedere.
Meglio quindi prepararsi, giusto per non arrivare al dunque cadendo dalle nuvole.