La semina del frumento, uno dei momenti cruciali dell’annata agraria, è alle porte. Adesso si gettano le basi per un buon raccolto finale. I fertilizzanti Ilsa, a base di Agrogel®, formulati esclusivamente con azoto proteico, consentono di fornire il nutrimento giusto, rendendo disponibili gli elementi nutritivi quando la pianta ne ha maggiormente bisogno. L’idrolisi termica a cui è sottoposta la materia prima (collagene) porta alla presenza di frazioni proteiche di diversa lunghezza. Queste, una volta degradate (mineralizzate) dai microrganismi del terreno, rendono disponibili in tempi diversi i nutrienti per le piante, garantendo così una nutrizione costante e sempre equilibrata. L’equilibrio nutritivo è legato all’attività di assorbimento da parte delle piante che è regolata dalla stessa attività che si svolge nel terreno.

Le prove svolte da Ilsa negli ultimi anni dimostrano che apportare l’azoto che serve alla coltivazione del frumento con concimi a base di Agrogel®, garantisce il giusto nutrimento per il frumento fino alla raccolta, consentendo notevoli flessibilità di intervento, risparmio dei costi di distribuzione, maggior rispetto per l’ambiente e ottime produzioni.

Con Fertil o Fertorganico sono possibili sia strategie di salvaguardia della fertilità del terreno in un unico intervento, tutto alla semina, sia strategie con due interventi precoci, uno alla semina e l’altro in accestimento, per sostenere la pianta nel periodo di massimo assorbimento. Nella strategia dei due interventi precoci, dove è necessario apportare fosforo alla semina, si interviene con EnnePi Evo o Granosano Evo, concimi NP ad altissimo contenuto di Agrogel® complessante il fosforo, che forniscono alle piante una dotazione ottimale di fosforo a “lenta retrogradazione” (retrogradazione = azione del Calcio che rende non disponibile il fosforo). Questo elemento essenziale, fornito alla semina, esplica il suo ruolo importante a partire dalle prime fasi di sviluppo della pianta, ma con la massima necessità in fase di più intenso accrescimento. La complessazione del fosforo con Agrogel® permette di rallentare la retrogradazione mantenendolo così disponibile molto più a lungo rispetto ai tradizionali concimi minerali. Il secondo intervento prevede l’impiego di Azoslow o Azotil, dosando le quantità in base alle necessità che la coltura evidenzia. Questa seconda distribuzione permette i migliori risultati se effettuata con notevole anticipo rispetto ai tradizionali concimi azotati: il momento migliore si è visto essere l’accestimento per mettere la coltura in grado di “uscire” dall’inverno e iniziare la levata con il massimo di equilibrio possibile. Un ulteriore contributo per l’ottenimento di un’ottima resa e qualità finale viene fornito da Cerealmax, integratore liquido azotato a base di Gelamin®, che può essere impiegato in occasione di eventuali trattamenti antiparassitari, grazie all’assoluta miscibilità con qualsiasi formulato commerciale. L’elevato contributo azotato viene accompagnato dall’effetto biostimolante degli amminoacidi liberi contenuti nella matrice proteica liquida, che riescono ad adsorbire e quindi aumentare l’utilizzo da parte delle piante di importanti meso e microelementi, quali calcio, magnesio, e in particolare di zolfo, che influenza la produzione di proteine e quindi la qualità alimentare e panificatoria.
 


Approfondimento sulla nutrizione del frumento
 

Le esigenze nutrizionali del frumento sono strettamente correlate all’andamento climatico in cui la pianta svolge il ciclo colturale. Gli assorbimenti, infatti, sono limitati nelle prime fasi di sviluppo, mentre aumentano con l’accestimento e diventano massimi durante la levata, per poi esaurirsi quasi del tutto poco prima della fioritura. La concimazione deve accompagnare questo andamento, in maniera da garantire una nutrizione equilibrata, che nel caso del frumento è particolarmente importante.
Un eccesso di azoto nelle ultime fasi di sviluppo, infatti, può causare problemi di “stretta” o di allettamento, mentre una quantità non sufficiente può provocare il fenomeno della “bianconatura” delle cariossidi, con conseguente abbassamento della qualità finale. Anche in fase di accestimento, nonostante la pianta abbia bisogno di azoto, esso non deve essere in eccesso, in quanto il frumento potrebbe anticipare la levata e risultare presto facilmente attaccabile dagli agenti patogeni, che sono tanti e particolarmente dannosi.