Le micorrize sono associazioni simbiotiche durature che si instaurano tra le radici della pianta e alcuni tipi di funghi presenti nel terreno e che apportano vantaggi ad entrambi gli organismi. In estrema sintesi, la pianta cede al fungo sostanze nutritive elaborate grazie alla fotosintesi che avviene nelle foglie, mentre il fungo assorbe e trasferisce alla pianta elementi minerali, molti dei quali presenti nel terreno ma non direttamente utilizzabili dalle radici delle piante.
Lo sviluppo delle ife dei funghi all'esterno ed all'interno delle radici della pianta coltivate, e quindi l'instaurarsi della micorrizzazione, comporta una serie di benefici:
• potenziamento dello sviluppo radicale delle piante
• miglioramento dell'assorbimento di ioni presenti a bassa concentrazione nella soluzione circolante o la cui forma è poco mobile nel terreno (fosforo e microelementi)
• protezione nei confronti di tossine e metalli pesanti
• miglioramento della struttura del suolo attraverso un aumento di sostanze umiche
• riequilibrio della popolazione microbica della rizosfera
• miglioramento della radicazione e dell'affrancatura della pianta
Conosciute da secoli e indicate da anni come una possibile futura frontiera della fertilizzazione, le micorrize sono spesso state 'frenate' nella loro diffusione e impiego da limiti applicativi dei formulati commerciali, primo su tutti la mancata solubilità in acqua che ne preclude l'utilizzo in fertirrigazione.
Con Xedarize questo limite non esiste più: la sua formulazione totalmente idrosolubile lo rende idoneo a tutti i tipi di applicazione e irrorazione in campo. Questo fondamentale aspetto innovativo però non è l'unico; nella messa a punto di Xedarize è stata curata la componente qualitativa legata al reale contenuto di funghi micorrizici arbuscolari.
In Xedarize infatti, oltre alla presenza di Trichoderma e batteri della rizosfera, sono presenti ben 7 specie di funghi micorrizici (Glomus mosseae, G. intraradices, G. aggregatum, G. clarum, G. deserticola, G. etunicatum, G. monosporum) con un titolo complessivo pari a 50 propaguli vitali per grammo di formulato commerciale.
La presenza di specie diverse di Glomus favorisce un'ottimale standardizzazione delle prestazioni del prodotto, in quanto è notoriamente variabile la predisposizione delle diverse specie alle varie funzioni tipiche della micorrizzazione (es. Glomus clarum e Glomus aggregatum stimolano nella pianta una maggior tolleranza allo stress idrico rispetto al ben più 'famoso' Glomus mosseae).
Relativamente alla componente microbica di Xedarize, tutti i ceppi contenuti sono frutto di un'accurata selezione ma sono tutti non geneticamente modificati.
Xedarize è utilizzabile su colture frutticole, orticole, floricole, ornamentali ed estensive in aziende a conduzione convenzionale, a regime integrato e anche in agricoltura biologica.
L'impiego di Xedarize è assai variegato: su colture erbacee l'applicazione può essere effettuata in vivaio (semina) e in serra e pieno campo (semina e/o trapianto) mediante bagni per immersione, irrorazione e fertirrigazione. Per quel che riguarda le colture arboree, Xedarize può essere spruzzato sulle radici di astoni e barbatelle o tramite immersione delle radici previa preparazione di una sospensione. E' invece necessario iniettare la soluzione con Xedarize nel terreno, nel caso di applicazioni su alberature a dimora.
Xedarize non presenta incompatibilità di nessun genere. Il suo impiego presuppone l'applicazione di concimazioni frazionate a basso titolo di fosforo, mantenendo invariato l'apporto degli altri elementi soprattutto dell'azoto che possiede un'azione stimolante nello sviluppo del fungo.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Xeda Italia