Fitosanitari: un nuovo studio della Commissione Europea propone dosaggi più bassi, diserbo automatizzato e agricoltura di precisione fra le alternative per la riduzione dei prodotti fitosanitari. Bollino verde al meccanismo di flessibilità per gli Stati membri, che non avranno vincoli di riduzione nazionali. A soffrire maggiormente della riduzione dell'uso di fitosanitari sarebbero uva, luppolo e pomodoro, però considerati di "rilevanza limitata" per la sicurezza alimentare in Ue, come si legge nello studio. Previsti cali nella produzione di uva del 20% in Italia. Coldiretti: "A rischio la dieta mediterranea". Copa Cogeca: "Approccio di insostenibile leggerezza".
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Riduzione dei fitosanitari: le ultime dall'Ue
Se a giugno 2022 la Commissione Europea aveva presentato la proposta di Regolamento su un Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari, a un anno di distanza ha pubblicato uno studio che ne determina l'impatto negli Stati membri.
Bollino verde al meccanismo di flessibilità per i Paesi Ue, che non avranno degli obiettivi vincolanti in termini di riduzione dell'uso dei fitosanitari, ma potranno scegliere come applicare le norme a livello nazionale, per tutelare le zone e le colture più vulnerabili. Parte delle misure alternative ai prodotti fitosanitari verrà finanziata con i fondi della Pac, mentre per quanto riguarda gli oneri amministrativi la Commissione Europea ha previsto un costo di 180 euro all'anno per piccole e medie imprese che necessiteranno di una formazione specifica sull'uso di alternative ecologiche, una spesa che potrebbe tuttavia essere compensata dalla riduzione in sé dei prodotti fitosanitari.
Come ridurre l'uso dei prodotti fitosanitari
La Commissione Europea ha proposto diverse strade per la riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitari: una previsione accurata dei focolai, l'identificazione dei parassiti, una migliore deposizione degli spray e l'ottimizzazione del controllo di parassiti e malattie. Dosaggi più bassi, una minore frequenza di trattamento, il diserbo meccanico automatizzato (che sostituisce l'uso di erbicidi) sono altre misure utili all'obiettivo di riduzione del 50% di fitosanitari in Ue entro il 2030. Anche l'agricoltura di precisione avrà un ruolo determinante: secondo lo studio della Commissione, infatti, potrebbe ridurre l'uso di prodotti fitosanitari del 90% nella barbabietola da zucchero, nella soia e nel mais, e di quasi il 100% nei pomodori.
Uva, luppolo e pomodoro: per l'Ue non sono colture fondamentali
A scatenare forti polemiche soprattutto da parte dell'Italia è stata la stima della Commissione Europea secondo la quale la riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitari avrà un maggiore impatto su colture che hanno una "rilevanza limitata" per la sicurezza alimentare in Ue, come l'uva, il luppolo e i pomodori. Lo studio prevede anche una riduzione della produzione di uva dovuta agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimata al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, un calo enorme considerando che l'Ue possiede il 45% della superficie viticola mondiale e dà lavoro a milioni di persone.
Coldiretti: "A rischio la dieta mediterranea"
"La Commissione Europea è pronta a sacrificare produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, ritenute meno importanti pur di portare avanti la propria irrealistica proposta di dimezzare l'uso di fitofarmaci", ha denunciato la Coldiretti in seguito alla pubblicazione dello studio della Commissione Europea. "Una vera assurdità se si pensa che il pomodoro è l'ortaggio più consumato in Europa, così come i suoi derivati (passata, polpa, pelati, sughi), e l'uva, sia da tavola che trasformata (in vino, succhi, distillati) è una produzione di cui l'Europa detiene il primato mondiale".
Coldiretti ha anche ricordato come l'Italia, principale produttore mondiale di vino e primo produttore di derivati di pomodoro in Europa, sarebbe il Paese più danneggiato dalle nuove norme proposte in termini di riduzione di fitosanitari, senza dimenticare i possibili effetti drammatici sull'occupazione.
Copa Cogeca: "L'insostenibile leggerezza della proposta della Commissione Ue"
"La proposta della Commissione Europea sembra sottovalutare l'importanza di colture come l'uva, il luppolo e i pomodori, sostenendo che non sono essenziali per la sicurezza alimentare europea. Questo approccio è tacciato di insostenibile leggerezza". Così il presidente del Gruppo di Lavoro Vino di Copa Cogeca, Luca Rigotti, commentando lo studio della Commissione Europea.
"Per anni i manifesti della Commissione Europea dicevano 'enjoy, it's from Europe' ('goditelo, viene dall'Europa'), spero solo che un giorno non dovremo dire, 'enjoy it was from Europe' ('goditelo, veniva dall'Europa')", conclude Rigotti, il quale teme che l'attuazione della proposta della Commissione porti a una riduzione drastica della produzione di vino a livello europeo, aprendo spazio alle importazioni da Paesi terzi.