Non solo mosca, purtroppo. Ad anticipare i danni di Bactrocera oleas è un lepidottero, ovvero la tignola dell'olivo, conosciuta anche come Prays oleae.

 

Il parassita è diffuso in tutte le zone olivicole italiane, pur con pressioni differenti a seconda delle condizioni ambientali, e sverna allo stadio di larva, nelle foglie. In primavera sfarfallano gli adulti e le uova vengono deposte in genere suoi fiori, primi bersagli del fitofago sui quali avviene anche l'incrisalidamento

 

Tra fine maggio e inizio giugno compaiono i nuovi adulti che deporranno le uova soprattutto sulle drupe in via di sviluppo. Sarà quindi la generazione carpofaga a danneggiare le olivine arrivando sino al seme, impupandosi infine tra le foglie a dare la terza generazione in ottobre. Prima di fare ciò, le larve penetrano infatti nel parenchima fogliare ove scaveranno gallerie serpentiformi in cui rimarranno fino alla fine dell'inverno.

 

Le soluzioni disponibili

Al momento, su Fitogest® risultano autorizzati contro Prays oleae 77 formulati, la maggior parte dei quali fanno capo a piretroidi e Bacillus thuringiensis, questi ultimi spesso distribuiti come miscele di differenti ceppi. In totale sono 14 le diverse sostanze attive, di seguito riportate:

 

 

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